Pensioni Scuola: sempre più lontane. Depositato un disegno di legge alla Camera e al Senato
Si affievoliscono le speranze per gli insegnanti della classe 1952.
Sessantanni di età anagrafica, pensione vietata.
Sono nati comitati, ci sono persino parlamentari che alacremente lavorano al caso, ma niente da fare.
In questi giorni però evidentemente qualcosa è andato in modo diverso tanto è che si apprende su Orizzonte Scuola che è stata depositata una nuova legge. L’Onorevole Ghizzoni, ha confermato a Orizzonte Scuola, che è stato depositato un disegno per modificare la norma sia al Senato e alla Camera. Perchè la pensione non è certo un privilegio.
La riforma pensionistica del Governo Monti pur salvaguardando la “Quota 96” (60 anni di età anagrafica e 36 anni di contributi effettivi, oppure 61 anni di età e 35 di contributi), non ha tenuto conto della specificità della scuola, dal momento che i requisiti dovevano essere conseguiti entro il 31 dicembre 2011, ma nella scuola c’è un unico giorno utile per andare in pensione ed è il 1° settembre di ogni anno, indipendentemente da quando si maturano i requisiti.
Le onorevoli Bastico e Ghizzoni,
“Abbiamo deciso di presentare questo disegno di legge affinché venga riconosciuto un diritto del personale della scuola. Non stiamo difendendo un privilegio, ma un diritto soggettivo legato alla specificità della organizzazione del mondo della scuola. La data del 1° settembre, infatti, risponde a giuste esigenze di funzionalità e di continuità didattica che le precedenti riforme hanno, peraltro, sempre riconosciuto. Con questa legge, quindi, intendiamo ripristinare un’equità di trattamento tra i tutti i lavoratori in relazione ai requisiti per il pensionamento. Tra l’altro, siamo molto soddisfatte perché su questo testo stiamo raccogliendo l’adesione di vari parlamentari sia di maggioranza che di opposizione e questo ci fa ben sperare per un iter rapido e positivo della norma”.