Italia

FederFauna Zanoni (IDV/LAC) querelato “Asserzioni assolutamente infondate” su cani ditta ungherese

Cuccioli sequestrati vivi a ditta ungherese e ora, presso il custode italiano, in gran parte morti, alcuni “rubati”.

Lo rende noto l’Avv. Massimiliano Bacillieri, responsabile dell’Ufficio legale di FederFauna e legale di fiducia di Eva Zsofia, cittadina ungherese, titolare della ditta proprietaria dei 72 cuccioli sequestrati lo scorso 15 maggio dalle guardie zoofile della LAC di Padova e affidati al canile sanitario “Chiara Locrati” di Monselice (PD).

Eva Zsofia  ha dichiarato che “cani della stessa partita, consegnati prima del blitz delle guardie zoofile, erano stati regolarmente controllati dall’ASL territorialmente competente ed erano risultati completamente in regola ed idonei al commercio” e che “nessuna clandestinita’ e nessun traffico erano nel caso ipotizzabili in quanto il trasporto era stato regolarmente prenotificato all’UVAC  (Ufficio veterinario adempimenti comunitari)  e i cuccioli dotati di tutta la documentazione prescritta per gli scambi intracomunitari”.

Pertanto, spiega Bacillieri, “l’europarlamentare dell’IDV e presidente della LAC Veneto Andrea Zanoni, nella sua polemica contro il comune ed il canile sanitario di Monselice, cita circostanze del tutto inveritiere per dipingere con toni apocalittici la condizione dei cuccioli sequestrati e screditare, oltre che accusare direttamente, gli autori e gli organizzatori del trasporto. Zanoni, infatti, avrebbe dichiarato a “Il Mattino di Padova”, non solo che si sarebbe trattato di “commercio clandestino”, ma anche di “viaggio in condizioni precarie”, e di “traffico dei cuccioli dall’Est Europa condotto in spregio delle piu’ elementari norme igienico sanitarie e del loro benessere”, asserzioni assolutamente infondate in quanto proprio lo stesso giornale aveva pubblicato le foto scattate nell’immediatezza del sequestro al mezzo e alle gabbie adibite al trasporto dei cuccioli, igienicamente perfetti e muniti di tutte le autorizzazioni da parte delle autorita’ sanitarie competenti”.

Da cio’ la decisione di Eva Zsofia  di procedere contro Zanoni per diffamazione aggravata, visto da parte sua, prosegue Bacillieri, “un intento diffamatorio che va ben oltre la liberta’ di critica, in quanto attribuisce alla ditta proprietaria dei cuccioli ed organizzatrice del trasporto, non solo fatti determinati e non veri ma, per di piu’, fatti che, se confermati, integrerebbero responsabilita’ penali”.

Va inoltre ricordato che dei 72 cuccioli sequestrati vivi alla ditta ungherese il 15 maggio, l’11 giugno, presso il custode italiano, ne erano morti ben 26, mentre 4 sono stati oggetto di furto con scasso.

Ma gli animalisti non dicono che “sottrarre i cuccioli al commercio proveniente dall’Est Europa” sia per il loro benessere?!…


FederFauna
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