L’argomento non è certo semplice ma io comincio. Da dove vogliamo cominciare dalla polvere da sparo nata per il bene dell’uomo ma poi utilizzata per uccidere , uccidere, oppure da Leonardo da Vinci o Galileo o Michelangelo i quali, inventarono grandi e importanti macchinari.
I robots fanno passi da giganti e non è difficile immaginare eserciti completamente d’acciaio che non muoino ma uccideranno, gli scudi spaziali imperversano e crescono in efficenza. Ma… per contra: scienza e tecnologia sono i principali motori di questi rapidi cambiamenti. Questo impone a chi fa scienza nuovi doveri civili e nuove responsabilità. L’espansione incondizionata della scienza e della tecnologia, rischia di far aumentare le disuguaglianze e il consumo di risorse, rendendo il mondo ancora più fragile. I risultati inaspettati delle scienze biomediche pongono nuovi problemi. E ancora,cchi avrà accesso alle nuove terapie per sviluppare l’intelligenza a cui si sta lavorando? Sarà una questione di mezzi economici e, quindi, contribuirà a creare un mondo con disuguaglianze insopportabili?
Responsabilità, quindi, è una delle parole chiave, da declinare in vari modi. Ad esempio partendo dalla scuola o dalla Rete, o ancora dal problema degli armamenti nucleari, o dalle donne.. Tutti d’accordo però su una cosa: oggi la capacità di avere adeguate informazioni su questi temi è un elemento costitutivo della cittadinanza democratica.
