Scienze e Tecnologia

Il Vesuvio verso l’esplosione? E l’Etna? Tra scienza ed ipotesi. Pericoli rivelati dalle scosse

Il Vesuvio verso l'esplosione? E l'Etna? Tra scienza ed ipotesiNon si può proprio star tranquilli, l’Italia è un luogo zeppo di energie della Terra. Dopo le catastrofiche previsioni di terremoti, maremoti, tsunami e quanto altro arriva al paura dei vulcani.
Del Marsili abbiamo già scritto tanto ma oggi si apprende che il vero pericolo potrebbe giungere dai bellissimi Vesuvio ed Etna.
Perchè? Perchè sono continue fucine. Intanto a destare la preoccupazione non sono solo due ma qualcuno in più ed in particolare Vesuvio, Marsili, Colli Albani e Campi Flegrei.

Il Vesuvio è quello che fa paura, tanta paura anche perchè è sito in un punto dove l’uomo è immensamente presente.

A esserne fortemente preoccupato è il professor Flavio Dobran, della New York University che, scrive Tiscali notizie, esploderò, così dice il professor Dobran:  “il Vesuvio esploderà improvvisamente con una potenza mai vista”. “Valanghe di fuoco rotoleranno sui fianchi del vulcano alla velocità di 100 metri al secondo e una temperatura di 1000 gradi centigradi  Questo distruggerà l’intero paesaggio in un raggio di sette chilometri, spazzando via strade e case, bruciando alberi, asfissiando animali, uccidendo forse un milione di esseri umani”. Una esplosione del Vesuvio non si vede dal 1944, quella ipotizzata da Dobran dovrebbe distruggere tutto in 15 minuti massimo.

Un inferno di fuoco.

Intanto però il docente sottolinea che è impossibile prevedere quanto ciò può accadere.


I vulcani Etna e Vesuvio seguono una certa ciclicità ed una volta ogni 4 o 5 secoli esplodono. L’esplosione del Vesuvio potrebbe essere ismile a quella che incenerì Pompei o a quella   del 1631, che rase al suolo Torre del Greco e Torre Annunziata, facendo 4 mila morti in poche ore.

Preoccupato non è solo il noto studioso americano ma anche  il professor Giuseppe Luongo , ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano, che sottolinea come  le continue scosse che si stanno registrando nella Campania sono il risultato del continuo movimento del magma.

Scosse da parecchio scuotono anche la Sicilia. Che sia un segnale?

Secondo quanto scrive Tiscali Notizie, Luongo avanza l’ipotesi che si potrebbe gestire il magma incanalandolo in altri modi. “Il magma, per risalire in superficie, non dovrà vincere la resistenza di rocce rigide che lo sovrastano per uno spessore di 10 km, al contrario potrebbe trovare una facile via di risalita lungo i percorsi già occupati da masse a temperature elevata”.

Tag

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close
Privacy Policy Cookie Policy