Italia

Quando le ‘ndrine inflitrano la sanità privata lombarda. Ancora arresti

L’ndrangheta vuole mettere le mani anche sulla sanità. Ormai c’è chi comunica a testimoniare, raccontando le vicessitudini.

Racconta alla Dia di essere stato strozzato per anni, forse due, prima di entrare a far parte dei collaboratori di giustizia.

Eppure la malavita lo osservava e solo ieri sono stati arrestati 4 bergamaschi sospettati di far parte della congrega.

Sarebbero stati fermati degli uomini che avrebbero composto il glocale di ‘Ndrangheta di Lonate Pozzolo e da calabresi legati alla potentissima famiglia Condello. La cosca però era interessata ad impossessarsi sia del patrimonio  di Agostino Augusto, ingegnere milanese di 52 anni, titolare dell’impresa Makeall, ma anche  e sopratutto entrare nel settore delle case di cura.


La sanità privata è osservata dalle ndrine? mettere le mani sulle sue cinque case di cura, alcune in costruzione, per fare il grande salto nel mondo della sanità regionale.

Un procedimento difficile con diversi attori. Un infiltrato delle cosche, ovvero  Gianluca Favara, 42enne di Reggio Calabria, faccendiere del clan Condello.  Del gruppo però pare facesse parte anche l’imprenditore-padrone della sanità calabrese Pasquale Rappoccio.

Case di cura che piacevano alle ndrine? Il Corriere, riportando alcuni fatti ne elenca diverse tra cui la  casa di degenza per bambini legata al Policlinico San Matteo di Pavia in costruzione a Costa de’ Nobili nel Pavese, questa sarebbe stata acquisita con firme false.
Nella vicenda entrano anche 4 case di cura – Orta San Giulio (Novara), Silvano d’Orba (Alessandria) Monticelli pavese e Pinerolo Po (Pavia) –

Implicati ci sarebbero i 4 bergamaschi fermati, ovvero   Giovanni Forti (50 anni), Vito Moro (47), Elio Nestola (57) e Dario Pandolfi (60).

Tag

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Check Also
Close
Back to top button
Close
Privacy Policy Cookie Policy