La CCSVI è presente anche nella SLA?
Sul prossimo numero di ottobre della Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche verrà pubblicato un piccolo ma interessante studio intitolato “L’insufficienza venosa cerebrospinale cronica nella sclerosi laterale amiotrofica“.
Secondo un gruppo di ricercatori bulgari, ccordinati dal dr. L. Grozdinski del Tokuda Hospital di Sofia, l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) probabilmente non è solo un fattore di rischio per lo sviluppo della sclerosi multipla (SM) ma è il fattore eziopatogenetico di base. La disfunzione della barriera emato-encefalica (BEE) comparsa come risultato della CCSVI, può anche essere una delle principali ragioni per lo scatenamento dei processi neurodegenerativi o autoimmuni nella SM. In seguito a questa ipotesi è possibile assumere che la CCSVI sia il fattore eziopatogenetico principale in altre patologie neurodegenerative come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Fino a questo momento la letteratura non presenta dati riguardo esami doppler o venografici per i pazienti colpiti da CCSVI con SLA. Scopo della ricerca è stato fare uno screening per la CCSVI dei pazienti affetti da SLA tramite ecodoppler e venografia.
Sono stati esaminati sette pazienti colpiti da SLA.
La diagnosi dei pazienti è stata confermata sulla base dei sintomi clinici e della elettomiografia. Entrambe le vene giugulari (che drenano il sangue dal cervello) e la vena azygos (che drena il sangue dal midollo spinale) sono state esaminate tramite esame ecodoppler e venografico. In tutti pazienti affetti da SLA, la CCSVI ha determinato una severa stenosi delle vene giugulari. In cinque dei pazienti è stata riscontrata stenosi nella vena azygos. In tutti i pazienti è stata effettuata una terapia endovascolare per dilatazione di un palloncino a livello giugulare e della vena azygos con buoni risultati angiografici, normale flusso ematico e normale diametro delle vene.
Al termine dello studio, secondo gli autori, La scoperta della CCSVI in sette pazienti affetti da SLA non è probabilmente una coincidenza e solleva la necessità di condurre una ricerca sistematica per la CCSVI in pazienti colpiti da SLA.
Fonte: http://www.minervamedica.it/it/riviste/gazzetta-medica-italiana/articolo.php?cod=R22Y2012N05A0605