Salute

Sclerosi Multipla: dalla Svizzera uno studio sul Metodo Zamboni

Continuano a venire pubblicati studi che confermano le osservazioni su una possibile relazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (o CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara) e la sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una cura definitiva e valida per tutti.

E’ stato pubblicato sul sito della prestigiosa rivista medica Cardiovascular Pathology un interessante studio intitolato “Espressione alterata di collagene nelle vene giugulari nella sclerosi multipla.”

Secondo alcuni ricercatori italo-svizzeri, coordinati dal dr. Matteo Coen dell’Università di Ginevra, alcune anomalie venose sono state associate a differenti condizioni neurologiche, e la presenza di un coinvolgimento vascolare nella sclerosi multipla (SM) è stata a lungo anticipata. Alla luce del recente dibattito circa l’esistenza di una compromissione del deflusso venoso cerebrale nella SM a causa di anomalie delle vene giugulari interne (IJVs) ed azygos, hanno studiato le caratteristiche morfologiche e biologiche delle vene giugulari interne in pazienti con SM.

Hanno quindi esaminato esemplari di vene giugulari interne da pazienti con sclerosi multipla sottoposti a ricostruzione chirurgica della vena giugulare interna e campioni di vena grande safena utilizzati per la ricostruzione chirurgica, diversi esemplari di vena da un malato di SM morto per una causa indipendente, e campioni autoptici e chirurgici di vena giugulare interna da pazienti senza SM. La deposizione di collagene è stata valutata mediante colorazione di Sirius red seguita da un esame di luce polarizzata. Sono stati studiati l’espressione del collagene di tipo I e III, le proteine del citoscheletro (α-actina della muscolatura liscia e miosina della muscolatura liscia a catene pesanti), e i marcatori infiammatori (CD3 e CD68).

Le vene extracraniche di pazienti affetti da SM hanno mostrato ispessimenti focali della parete caratterizzati da una prevalente birifrangenza giallo-verde (corrispondente a sottili fibre di collagene poco compresse) correlata ad una più alta espressione del collagene di tipo III. Non sono state osservate differenze nelle proteine del citoscheletro e nell’espressione del marcatore infiammatorio.
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Al termine dello studio, secondo gli autori, le vene giugulari interne dei pazienti con SM che presentano un ispessimento focale della parete venosa sono caratterizzate nell’avventizia dalla prevalenza di fibre di collagene poco compresse di tipo III. Sono necessari ulteriori studi per determinare se le alterazioni venose osservate svolgano un ruolo nella patogenesi della SM.

COMMENTO:

Si tratta di uno studio che prova con un marcatore istologico che le vene giugulari “CCSVI e SM” sono diverse da quelle delle persone sane e che dunque la CCSVI ha una prova istologica della sua esistenza, scientificamente superiore all’esame ecoDoppler utilizzato nello studio Cosmo di Aism.

Fonte: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1054880712000592

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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3 Commenti

  1. Studio di notevole rilevanza nonchè ulteriore conferma che la sclerosi multipla ha forti origini dai problemi vascolari….altro che autoimmune…che si affrettino a curare i numerosi ammlati che stanno peggiorando

  2. nonostante che in 3 ecopoppler non mi avessero riscontrato anomalie importanti quando mi hanno operato di CCSVI a Reggio Emilia la giugolare di sx chiusa al 60% DOPO ANNI(con la s.m.)la stanchezza,il riuscire a stare in piedi anche 10 minuti,l’energia ritrovata non sono un caso..PURTROPPOil benessere è scemato in pochi mesi,oggi non cammino quasi piu’,e ho il pacchetto sclerosi il comleto non mi vengano a dire che la ccsvi è inutile c’è ancora da scoprire tanto cechiamo di andare oltre all’ecodopper classica a trovare il sistema che permetta alla sturatura delle vane durari piu’ a lungo cosi’ miglioriamo la qualita’ della vita con la s.m. GIORGIO.

  3. Secondo il primo studio di Zamboni del 2009 le restenosi alle vene giugulari trattate purtroppo sono avvenute in quasi il 50% dei pazienti trattati.
    Da qui il suo consiglio di attendere i risultati dello studio Brave Dreams, appena partito e tanto osteggiato dall’Aism e da alcuni neurologi timorosi di perdere i privilegi di cui godono.
    Per chi non può attendere due anni sarebbe consigliabile rivolgersi a strutture pubbliche tramite SSN, trattandosi di una terapia “sperimentale” non ha molto senso pagare…

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