Ne abbiamo già scritto qualche giorno fa, due nostri lettori sono rimasti vittima di un truffatore. Un pajero contro un assegno falso, così è avvenuto. I nostri lettori hanno perso i soldi (25mila euro) ed un pajero che tra l’altro era la loro unica automobile.
Tempo di crisi tempo di truffe.
L’episodio è avvenuto nel savonese ma quanto pare le modalità della truffa dell’assegno si ripetono costantemente in ogni angolo di Italia.
Avviene così, in genere chi vuole vendere un’auto usata pubblica l’annuncio online, qualche surfer esperto contatta i proprietari dell’auto ed avviene una transazione velocissima: appuntamento, passaggio di proprietà, consegna di assegno rigorosamente falso o vuoto. Auto sparita, soldi inesistenti.
Poi, ecco forse l’auto riappare, ma all’estero ed intestata al truffatore che magari la rivenderà anche a pezzi. Così è accaduto anche ai nostri lettori del savonese.
La storia del Pajero è andata avanti e si è scoperto che il truffatore ha denunce in tutto lo Stivale, probabilmente apparterrà ad una delle tante organizzazioni specializzate in questo genere di raggiri.
I nostri lettori hanno perso l’auto, i soldi, sono stati truffati e si scopre anche che il Pajero risulta essere intestato al truffatore che non lo ha mai pagato!
Insomma passata la festa gabbato lo santo? Così sembra.
Loro però non si arrendono, dopo aver sporto tutte le denunce del caso con la speranza che le forze dell’ordine indaghino, hanno inviato un annuncio dove scrivevano l’accaduto ed invitavano potenziali vittime a non a cadere nella rete del truffatore, ma il portale web che offre annunci gratuiti non ha pubblicato il piccolo post e l’utente è stato bannato. Il nostro lettore non si è arreso, ha chiesto spiegazioni ma risultava negli archivi del portale già presente un annuncio di vendita.
Il metodo di truffa con assegno falso o rubato risulta ormai essere diffuso e una volta effettuato il passaggio di proprietà si può fare davvero poco se non attendere l’esito delle indagini delle forze dell’ordine.
