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Portovenere: Un Reggiane Re.2000 Falco in condizioni perfette

Portovenere: Un Reggiane Re.2000 Falco in condizioni perfette Dal profondo del mare torna alla luce il Re2000.

Un areo ormai diventato storia. Il  Reggiane Re.2000 Falco era un monoplano caccia italiano ad ala bassa e carrello retrattile, interamente metallico, con “meccanismo-Curtiss”, impiegato nella prima parte della seconda guerra mondiale. Il Reggiane Re.2000 viene costruito in struttura leggera e eccezionalmente manovrabile, questo piccolo intercettore, per l’epoca era tecnologicamente avanzato. L’areo Re.2000 nasce dall’idea degli ingegneri  Roberto Longhi e Antonio Alessio nel 1938.

Ma durante la Seconda Guerra Mondiale un volo è stato fatale e così dinnanzi a Portovenere si inabissa il bel Re.2000. Il relitto è stato individuato durante un’esercitazione del Comfordrag, il Comando delle forze di contromisure mine, che ha sede nella base navale di La Spezia. Intanto si legge sul Resto del Carlino che Il ritrovamento ha suscito l’entusiasmo degli studiosi di velivoli bellici, a sottolineare l’importanza della produzione della ditta di via Agosti, dove all’epoca lavoravano 12mila operai.

Intanto la scoperta si deve grazie al sonar del sottomarino Remus a segnalare l’anomalia lungo la Costa delle Nere e a dare il via all’intervento dei sub. Le immagini hanno mostrato la sagoma di un velivolo monoposto, avvolto da un groviglio di reti per la pesca a strascico. La forma del relitto e i dati d’archivio in possesso degli studiosi, hanno portato gli esperti a parlare di un RE2000 inabissatosi il 16 aprile 1943. Probabilmente pilotato dal maresciallo Luigi Guerrieri, che sopravvisse all’ammaraggio.

Intanto è vero che l’areo è un vero pezzo da museo ed è anche uno dei velivoli più preziosi e rari, in questo, dichiara il ricercatore Giampiero Vaccaro al cronista del Resto del Carlino «Le condizioni sono buone, tanto che è possibile notare le mitragliatrici e i particolari della cabina, ma le reti delle imbarcazioni da pesca lo hanno trascinato in un basso fondale, dove gli appassionati d’immersione possono raggiungerlo e prelevarne i pezzi  Andrebbe ripescato e conservato nella maniera dovuta, in attesa che si possa procedere al restauro, perché non dimentichiamo che del RE2000 sopravvivono pochi esemplari e questo addirittura pare che abbia l’insolita variante di una cappottina parzialmente metallica a copertura della cabina»

 

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