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Tunisia: ad Hammamet un crimine omofobo? Sgozzato Angelo. Perchè?

Tunisia: ad Hammamet un crimine omofobo? Sgozzato Angelo. Perchè?
Angelo, foto Fb Martine Costa

Hammamet, Tunisia, è stato ucciso un cittadino italiano. La notizia non fa cronaca. In un primo momento oltre ad essere narrata dalle cronache di un giornale tunisino, Tunis Tribune, viene rilanciata su FB .

La stampa italiana se ne occupa solo oggi. L’accaduto invece è avvenuto tra l’1 ed il 2 agosto di notte.

Il fatto ha qualcosa di strano. Angelo, cittadino italiano viene sgozzato nel suo appartamento della Medina.

Intorno alle due del mattino dovrebbe essere avvenuto il crimine perchè qualcuno avrebbe udito le urla di Angelo ma nessuno lo ha aiutato.  La strada dove abitava, un piccolo vicolo di Hammamet, è piena di case, ma nessuno è corso in suo aiuto,forse perchè gli omosessuali non sono graditi. Intanto riporta Tunis Tribune” la vicina di casa, che vive a pochi metri dalla casa di Angelo, ha sentito delle grida ma ha continuato a mangiare dal suo piatto, così come hanno fatto anche gli altri vicini”.

In queste ore Tunisvision informa che è stato arrestato il killer che ha sgozzato Angelo.Il movente sarebbe stato il suo essere gay, così almeno si legge online in una nota pubblicata in lingua francese dalla signora Martina Costa che ha analizzato il fatto su FB. Sembra che Angelo, di cui ancora non sono state rese note le generalità fosse un importante truccatore italiano, così scrive la signora Costa: “un vero artista e grande sensibilità evidenziata”

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6 Commenti

  1. Qui si stanno attribuendo al crimine dei connotati omofobi che non sono reali.

    Io vivo da 15 anni in TUnisia e conosco benissimo i “giri” degli europei… Hammamet, come quasi tutte le citta’ costiere, sono meta di turismo sessuale gay e femminile da sempre. Hammamet e’ state inventata come meta turistica omosessuale alla fine dell’ 800 da un nobile rumeno.

    Dire europeo gay in Tunisia equivale a dire “cliente” della locale prostituzione omosessuale, non esistono coppie omosessuali stabili, non esistono gay che semplicemente vivono liberamente la loro sessualita’: esistono clienti contesi, esiste un vero mercato con tanto di sfruttamento e di territori, esistono scambi in denaro, remunerazioni diverse, droghe ecc ecc

    si tratta di un ambiente criminale nel quale matura il crimine anche efferato.

    il povero Sig. Angelo sapeva in che ambiente si muoveva e sapeva di correre dei rischi, probabilmente ne ha corso uno di troppo.

    certo che il tunisino medio considera il gay europeo come un reprobo che viene a “corrompere” la gioventu’ acquistando sesso immorale in cambio di pochi soldi.

    per inciso gli unici episodi davvero cruenti perpetrati non per motivi di interesse nell’ambiente gay tunisino sono quelli che coinvolgono i pedofili, genitori o parenti di giovani vittime che hanno fatto rapida e personale giustizia.

    il caso del Sig Angelo credo sia solo relativo alla criminalita’ che gira intorno a quell’ambiente.

    senza moralismi mi sento di dire che ultimamente gli omosessuali che frequentano la TUnisia si stanno comportando in modo davvero rischioso.. sarebbe utile un po’ di accortezza.

    E.

  2. Abbiamo provato a approfondire meglio questa vicenda e purtroppo i dubbi sulle varie versioni raccontate sono tanti: il modo in cui si è diffusa la notizia e le contraddizioni molteplici in cui sono incappati coloro che si sono proposti come testimoni e amici di Angelo lasciano pensare che davvero troppe cose non quadrino.
    [***********]

  3. La Tunisia va capita e presa per quello che é. Il grande sbaglio per un europeo che decide di vivere in Tunisia é quello di lasciarsi travolgere dalla seduzione (in questo i tunisini sono maestri) e perdere così il senso della realtà. Il crimine di Hammameth non é che l’ultimo di una lunga serie, e potrebbe servire ad aprire un dibattito onesto all’interno della società tunisina sull’omosessualità che é strettamente legato al ruolo della donna. Non é trascurabile il fatto che nell’evento delittuoso la “vicina” sia rimasta indifferente, spettatrice-complice di un sistema sociale morboso e scandalosamente ipocrita. Nei matrimoni misti tra aitanti tunisini ed malcapitate europee il rapporto matrimoniale si risolve, nella stragrande maggioranza dei casi, molto malamente: il marito cerca di arraffare economicamente tutto quello che può! La società tunisina é profondamente omofoba e pericolosa. Nei tunisini “maschi” c’é una sorta di frustrazione che nasce, durante l’adolescenza, quando la “legge della strada” li pone a diretto contatto con la violenza, soprattutto sessuale: il più forte sottomette il più debole, psicologicamente e spesso fisicamente. Il rapporto omosessuale tra tunisini, molto più diffuso di quanto si creda e praticato tra uomini adulti e ragazzi giovani quasi sempre per denaro, non fa paura perché i “maschi tunisini” sanno che comunque dovranno sposarsi e fare figli, dunque non si considerano omosessuali! La prostituzione maschile é diffusa tanto nell’ambiente turistico quanto nell’ambiente famigliare. Il rapporto tra uomo e ragazzo nel mondo arabo é stato narrato da grandi scrittori. Molti bey magrebini e Sultani di Costantinopoli avevano rapporti omosessuali praticando contestualmente una vita apparentemente “normale”. Pare che un bey tunisino del periodo husseinita avesse ricercatori speciali che sceglievano, notoriamente nel Capo Bon, i ragazzi più belli, gli “alluche” con le natiche perfette, che piacevano tanto al sovrano. Oggi i tempi sono cambiati e dell’orientalismo ottocentesco non restano che quadri e suppellettili, la realtà politica e la cronaca sociale dei Paesi arabi sono connotati da violenze e abusi di ogni genere, guerre e stermini. Questa, purtroppo, é la realtà di oggi.

  4. Il crimine di Hammameth é il tragico epilogo dell’incontro di due disperazioni: quella di Angelo, omosessuale non più giovane, italiano, probabilmente solo, e quella del suo assassino, giovane marchettaro tunisino legittimato da una società omofobica, sempre più inclinata verso l’integralismo islamico, o forse semplicemente dalla povertà a fare ciò che ha fatto. L’incanto del luogo, la seduzione del sesso, la facilità di comprare un sogno sono stati fatali per Angelo, “ultimo martire della rivoluzione dei gelsomini”.

  5. A Gianni vorrei dire che uomini adulti e consenzienti si prendono dei rischi ben evidenti.
    Ad angel lo si diceva.. “tu prima o poi finisci ammazzato” dei marchettari frequentava il peggio: ex galeotti e crimianli ben noti a tutti.
    Detto questo per onesta’, rimane la profonda tristezza per un crimine orribile.
    Scusatemi, ma le cose vanno dette come sono.

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