Costa Concordia Francesco Schettino smentito dalla scatola nera?
La perizia della scatola nera del Costa Concordia, che sarà depositata la prossima settima al Tribunale di Grosseto fornisce dettagli più precisi rispetto alla prima, presentata a inizio luglio, perchè individua in maniera circostanziata gli autori dei dialoghi intercorsi sulla plancia di comando.
Dal quotidiano La Stampa sono riportati alcuni stralci delle conversazioni avvenute nei momenti precedenti al naufragio. Emergerebbe che il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, e i suoi ufficiali in plancia sapevano fin dalla partenza di Civitavecchia di dover fare l’inchino all’Isola del Giglio, manovra che il 13 gennaio scorso sarà fatale per 32 persone.
Dalle registrazioni della ‘scatola nera’ di cui è in corso l’incidente probatorio risulterebbe che già poco dopo aver salpato Schettino annunciò alle 18.27: “Amm’à fà l’inchino al Giglio”. Poco dopo l’addetto alla cartografia dice al primo ufficiale: “Giova’, per la pratica hai avvisato?”. E l’altro risponde: “Ah, per il passaggio al Giglio…”. “Madonna ch’aggio cumbinato”: sono le 21.45 e 22 secondi : la Costa Concordia ha appena impattato contro uno scoglio dell’Isola del Giglio.. Alle 21.51 Schettino ha gia’ idea della tragedia in corso poiche’ al telefono con il direttore della sala macchina, Giuseppe Pillon, afferma: “E allora stiamo andando a fondo praticamente, non l’ho capito?”. Tre minuti dopo, comanda di informare i passeggeri che “c’e’ stato un blackout”, senza pero’ riferire dell’impatto. E alle 21.56 e 19 secondi, rivolto al manager delle emergenze di Costa Crociere, Roberto Ferarrini, confessera’: “Roberto ho fatto un casino!”. Solo alle 23.08 e 2 secondi, quando ormai i passeggeri stanno abbandonando la nave, Schettino sembra aver realizzato fino in fondo l’accaduto. Chiama la moglie Fabiola e le dice, accorato: “Fabi’, ho finito la mia carriera di comandante”. Ma l’anima da guascone riemerge poco dopo. “Abbiamo urtato su un basso fondale”, spiega alla moglie. “La nave si e’ inclinata ma sto facendo una bella manovra… e’ tutto sotto controllo”.
Sulla previsione del mortale inchino un comunicato della compagnia di navigazione si legge invece una smantita “La scatola nera dimostra che la rotta decisa nel pomeriggio del 13 gennaio a Civitavecchia, e nota alla Compagnia, era una rotta consueta e di totale sicurezza (5 miglia di distanza dall’isola). Successivamente il comandante Schettino ha deciso di propria iniziativa di modificarla, e questo e’ agli atti, ma senza informare la Compagnia. Facciamo notare che la pianificazione del viaggio e’ una responsabilita’ assegnata in via esclusiva al Comandante, il quale ha anche la responsabilita’ di mantenere correttamente le relative comunicazioni e notifiche”.