Albenga: incontro con Francesco Moret, l’uomo che vide la Madonna
ALBENGA- A nove anni, nel 1963, Francesco Moret, sulle alture di Voltri, ha visto la Madonna. Sono passati 49 anni da quella prima apparizione, cui ne seguirono altre. Tanto fu il clamore che suscitò la sua prima visione ed il tam tam che si diffuse attorno a quelle vicende ( la sua storia venne raccontata, in prima pagina dal Secolo XIX, dal Corriere Mercantile e nei giorni successivi da Paese Sera e dalla Gazzetta del Lunedì) che pochi anni dopo il ragazzo dovette andare via dal suo paese, l’Acquasanta. Una storia quella di Moret ricca di tanti episodi singolari, che ora a distanza di quasi 50 anni da quegli avvenimenti, il protagonista vorrebbe far conoscere meglio a tutti: “ Io abitavo all’Acquasanta- racconta Moret- un borgo già famoso per le sue Terme e per il santuario che era già stato costruito per celebrare le prime apparizioni avvenute secoli prima”. Oggi Francesco ha deciso di raccontare nuovamente la sua esperienza e desidera impegnarsi a celebrare degnamente il cinquantesimo anniversario della sua prima apparizione: “ Ho deciso – prosegue Moret- di pubblicare un libro nel quale racconterò la storia della mia vicenda e vorrei che vedesse la luce entro luglio del 2013, proprio quando giungerà il cinquantesimo anniversario della prima apparizione avvenuta il 10 luglio 1963”. Solo a partire dal novembre del 1963 però le cronache dei giornali presero ad interessarsi della vicenda in quanto la notizia delle apparizioni si era già diffusa in tutta Italia ed ormai all’Acquasanta arrivavano ogni giorno in migliaia per incontrare il giovane Francesco ed assistere all’evento che si sarebbe ripetuto il giorno 10 di tutti i mesi successivi. Tanto fu il clamore che il giovane Moret doveva essere protetto ed accompagnato dai Carabinieri, ad ogni apparizione, in quanto la foga della gente, migliaia di persone ( ci sono molte foto d’epoca) era travolgente. Per 16 mesi avvennero le apparizioni poi non si ripeterono più. Non per questo si spense il fervore dei devoti che continuavano a migliaia a frequentare il “ Sacro Scoglio” dove avvenne la prima apparizione. Continuarono ad arrrivare “ ex voto” ed i fedeli continuano ancora oggi a venire a chiedere grazie. Nell’ ottobre del 1965 intanto Moret, sempre più perseguitato da tutti coloro che lo volevano vedere e parlargli, fu costretto a scappare dall’Acquasanta trovando rifugio e tranquillità in un istituto di padri Domenicani a Racconigi dove entrò come allievo, deciso ad abbracciare la vita religiosa.
A documentare, con una serie di articoli molto precisi, tutta la vicenda è stato più di tutti, tra il 1963 ed il 1965, il grande giornalista del Secolo XIX Carlo Dall’Orto, che ha poi sintetizzato la storia delle apparizioni di Moret nella sua antologia dedicata ai fatti ed ai personaggi di Voltri, pubblicato nel 1967. Delle apparizioni si interessarono anche in particolare il vescovo Martino Canessa, la famiglia Savioli ( che ebbe miracolata una sua componente Iolanda) ed il vescovo francescano Giustino Pastorino.
Dall’ Orto, che non era un giornalista sprovveduto. ha seguito con passione il susseguirsi delle apparizioni. Era anche in possesso di una profonda conoscenza teologica. Voltrese di nascita entrò infatti in Seminario, ma se ne andò quando finì gli studi classici. Durante il fascismo, data la sua dimestichezza con il clero, si era preso un compito pericoloso, quello di procurarsi il giornale l’Osservatore Romano, proibito dal regime e venderlo segretamente ai fedeli di Don Sturzo. Alla fine della guerra, tornato a Voltri, si dedicò all’insegnamento come maestro elementare ed in più, scrisse assiduamente per il Secolo XIX. Oggi è a lui dedicata la principale piazza di Voltri.
Nel 1973 dei devoti hanno comprato il terreno e nel luogo delle apparizioni, dove già era stata eretta una prima statua e si trovavano centinaia di ex voto, venne eretta l’attuale chiesetta che dipende dalla parrocchia di Nostra Signora Assunta di Genova Prà.
CLAUDIO ALMANZI