Magia e MisteriSocietà

Le SS di Himmler alla ricerca in Italia di Vlad Tepes, Dracula Il mistero della principessa di Acerenza-Maria Balsa

Blasone della Balsa – Drago e stella – cripta Cattedrale (archivio storico fotografico Di Pietro)

Recentemente RAI UNO MATTINA (  LINK VIDEO ) http://www.youtube.com/watch?v=t_0hmvnHU-o  e la trasmissione MiSTERI ( Mediaset   LINK VIDEO   http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/308358/la-figlia-segreta-dracula.html )  si sono occupati dell’ l’ipotesi che la principessa di Acerenza, Maria Balsa , o Barsa , fosse una d discendente di Vlad Tepes , piu’ noto come  Dracula.

ECCO LA VICENDA . E’ stata  analizzata  la  storia della famiglia dei Conti Ferrillo –Balsa, Signori di Acerenza ,che realizzarono nel 1524    nella Cattedrale della cittadina Lucana  una magnifica  cripta  rinascimentale  .

Sulla famiglia  dei nobili Napoletani,  Ferrillo tutto era noto, per aver ottenuto Matteo Ferrillo dal Re di Napoli, Ferdinando D’Aragona,  il titolo di Signore di Acerenza,

A Matteo Ferrillo  era succeduto il figlio Giacomo Alfonso , che convolò a nozze con Maria  Balsa una principessa  che proveniva dai BALCANI . 

Le cronache la descrivono arrivata orfana,  in Italia  nel 1480  all’età di circa 7 anni , al seguito di Androniaca Cominata ( Comnena ) vedova dell’ eroe albanese Giorgio Castriota Skandeberg , despota di Albania, giunta profuga alla Corte dell’ alleato Ferrante D’Aragona, Re di Napoli, in quanto membri dell’ordine del Dragone,   lega di mutuo soccorso cui aveva aderito anche DRACULA.

La bambina, indicata quale figlia di una sorella  di Andronica Commena ,era stata salvata dall’invasione turca dei BALCANI , che nei paesi slavi in quel periodo metteva a rischio la stessa sopravvivenza degli stati cristiani ,crebbe quindi alla corte del Re di Napoli.

Dall’analisi di un documento del 1531 , e dall’analisi dei dipinti della cripta , nei quali la Principessa  narra la sua vita  e spiega il perché avesse sovvenzionato la ristrutturazione della cattedrale , si è arrivati all’ipotesi che si trattasse della figlia di Dracula ,anche per la coincidenza dei gioielli rappresentativi della dinastia  usati dalla stessa  puntualmente rappresentanti nelle cripta ,  identici a quelli del notissimo padre e , arrivando infine ad ipotizzare che quest’ultimo avesse raggiunto al figlia dopo la cattura da parte  turchi .

Oggi siamo in grado di  dare altre indicazioni e le conclusioni sono  a dir poco sorprendenti. 

Spostiamo la nostra attenzione a NAPOLI, e a quello che ivi avvenne nel corso dell’ultima guerra mondiale precisamente

Blasone di Dracula: Stella e Drago (archivio storico fotografico Di Pietro)

nella  Basilica_di_Santa_Maria_del_Carmine_Maggiore

Si premette che proprio in questa Chiesa esiste  ancora oggi   una delle cappelle della famiglia Ferrillo- Balsa.

Nel 1670, dovendosi abbassare il pavimento della chiesa, furono trovate due casse di piombo: una portava l’iscrizione Regis Corradini Corpus, all’interno avvolto in un lenzuolo usurato dal tempo, lo scheletro con il teschio sul petto e una spada al fianco.

Sull’altra  cassa  non vi era alcuna indicazione , cosa davvero curiosa  ed inusuale.

Le casse di piombo erano usate per personaggi importanti , quindi ben potrebbe appartenere ad un membro della famiglia Ferrillo , ma come mai non era indicato il nome ?

Nel settembre del 1943 si presentò in chiesa un gruppo di soldati tedeschi delle SS agli ordini di Himmler  intenzionati a portare via  le due casse di piombo , si pensò quindi ai resti mortali di Corradino,   e intimarono padre Elia Alleva (unico religioso rimasto in custodia del tempio) di mostrargli il luogo della sepoltura. Il religioso pensò bene di portarli nel luogo ove si trova ancora oggi la lapide, frantumata per chi sa quali motivi e mutila delle parti che hanno indotto all’errore.

Il sesto rigo, inizia con le seguenti parole: il piedistallo. Manca evidentemente la parte precedente; secondo il Quagliarella la parola mancante è dietro, ma in realtà dovrebbe essere dentro il piedistallo. I tedeschi interpretarono la lapide mutila secondo le indicazioni di Quagliarella ed in pochissimo tempo tolsero il cancelletto che è davanti al monumento e spostarono la statua con tutto il piedistallo due o tre metri dal suo posto. Furono spezzate le tre lapidi che erano a terra ma senza trovare niente; non si arresero e fecero anche un grosso buco nel muro del pilastro alle spalle del monumento, anche stavolta senza esito positivo.

Cosa cercavano in realtà le SS  ?

Com’è noto Himmler, insieme ad Hitler  fu  un fanatico dell’occulto e del  paganesimo , stante la  comune  partecipazione giovanile alla Società Thule

Himmler  si considerava come il fondatore di un nuovo Ordine pagano, che sarebbe giunto a diffondersi per tutta l’Europa. La grande passione per la storia tedesca, i cui ideali dovevano formare le nuove generazioni, spinsero Himmler a fondare la Ahnenerbe Forschungs und Lehrgermeinschaft (“Associazione per la ricerca e la diffusione dell’eredità ancestrale”), che avrebbe dovuto svolgere ricerche nel campo della storia antica. Questa associazione finanziò una serie di scavi alla ricerca di antiche presenze nordiche per tutta l’Europa e una missione tedesca in Tibet.

(Archivio Glinni)

Notissime le ricerche per l’acquisizione di reliquie , quali il Santo Graal, la spada di Longino, sicchè questa incursione a Napoli fa sorgere il dubbio che le SS andassero alla ricerca del corpo  di Dracula, ed si puo’ ipotizzare che connessa fosse la ricerca dell’elisir della vita  eterna, anche per il tramite del vampirismo .

Forse  Himmler voleva portare le reliquie  nella la fortezza  di Wewelsburg. quartier generale delle SS. , un vero sacrario, con decine di statue di Enrico I l’Uccellatore, di Federico di Hohenstaufen e di reliquie ; la parte più importante era il “Sacrario dei defunti”, una sorta di rifacimento della tavola rotonda di re Artù, che doveva ospitare le spoglie dei 12 più importanti generali delle SS

  Himmler  era noto per le sue teorie esoteriche ed in  clebre discorso disse “  molto meglio essere pagani, che cristiani […] molto meglio adorare le entità tangibilmente presenti nella natura e quelle degli antenati, che non una divinità invisibile e i suoi fasulli rappresentanti in terra […] poiché un popolo che onora i propri antenati, e cerca di onorare se stesso, avrebbe sempre dato vita a nuovi figli e perciò avrebbe vissuto in eterno. ».

Le SS potrebbero quindi aver individuato  la storia  della figlia di Dracula,  anche perché proprio Himmler in Italia organizzo una celebre cena con una nobile Lucana  di Laurenzana,  e possiamo quindi anticipare  l’esistenza  di questo un eccezionale documento che attesta l’interesse di Hitler e di Himmler proprio per la Basilicata  . Ma di questo si parlerà in un altro articolo.

Ma quali sono le fonti storiche  su Maria Balsa e Dracula cui avrebbero avuto accesso ? Le riportiamo di seguito.

Cronaca di Terminio 1500 circa.

 Il cronista  storico Terminio, descrive Maria Balsa  quale  figlia del Desposta di Serbia, ed effettivamente la sorella  di Andronica Commeno ( colei che porto la bambina in Italia)  ,Angelina sposò   Stefano- III Branković  ,Despota di Serbia  .

 E’  da specificare  che Angelina Arianit Komneni  e Stefano ebbero cinque figli tra i quali una di nome  Maria (1466-1495),  che pero’ sposò il marchese del Monferrato Bonifacio III.

E’ evidente quindi che la nostra Maria non è la figlia del Desposta di Serbia.

Si tenga però a mente che un’altra figlia di Angelina,  dal nome  Milica (-1554), sposò il voivoda di Valacchia Basarab V Neagoe.

 Altra cosa importantissima è che il fratello di  Brankovic, fu l’ultimo alleato e amico di Dracula  nella guerra contro i Turchi 1476, anno della sparizione di Vlad  .

Si puo’ quindi tranquillamente pensare ad una adozione da parte  di tale famiglia della figlia di Dracula, come era del

(archivio storico fotografico Di Pietro)

resto uso nel mondo slavo.

Cronaca del 1535

Un Testo del 1873: ( Breve memoria de li discendenti de nostra casa Musachi. Per Giovanni Musachi, despoto d’Epiro. Published in: Chroniques gréco-romanes inédites ou peu connues publiées avec notes et tables généalogiques, ed. Charles Hopf, Berlin, 1873, p. 270 340. Translated from the Italian by Robert Elsie. First published in R. Elsie: Early Albania, a Reader of Historical Texts, 11th – 17th Centuries, Wiesbaden 2003, p. 34-55.]  , la indica invece figlia  di Comita Commena ,  settima sorella di Andronica ,  che andò a sposare Gojko Balsha  Signore di Misia ( remota regione dell’Asia Minore)  ,   privo del grado di Voivoda .

Gojko Balsa  era infatti  figlio di Đurađ,  figlio illegittimo di Durad I signore di Zeta  .

La dinastia ufficiale  dei Balsa si era infatti estinta con Balsa III nel 1421 , che non aveva lasciato eredi, sicchè Gojko non poteva fregiarsi del titolo di Voivoda  e tanto meno la di lui figlia.

 E tale riferimento non convince anche per altri motivi :    Comita e  Gojko Balsa,  morirono in tarda età , non vengono mai menzionati dalla presunta figlia , non intervengono nella sede dei patti  matrimoniali  con i Ferrillo ,  e non vi era alcun motivo per il quale la religiosissima  Maria  Balsa,  che si descrive  quale  orfana , dovesse  interrompere  drasticamente i rapporti con i genitori.

Del resto Maria è indicata  quale Principessa  e figlia di un Voivoda , ed a ciò si aggiunga che  la stessa non fa  mai riferimento  al titolo e ai possedimenti in Misia  .

                                           1531 LA DOTE RUMENA  DI BALSA

 A questo punto occorre evidenziare che gli studiosi  ritengono molto piu’ attendibile   un testo scritto del 1531  redatto in ambito familiare vivente Maria ,  con valenza giuridica  e dinastica , nel quale dovendo dare atto  dei possedimenti in  dote  alla figlia di Maria Balsa  ,Donna Beatrice,  in sposa  del Principe  Ferdinando Orsini, , viene indicata la Romania.

 Il testo è riportato  nello studio piu’ prestigioso  pubblicato sulla storia di Acerenza, e precisamente nel  volume  “La Cattedrale di AcerenzaD’Elia / Gelao edizioni Osanna e pubblicato da Prandi nel 1958  alle pag. 289/290.  .

 Occorre poi considerare una altra circostanza : un altra sorella  di Andronica ,  Donna Voisava aveva sposato il Giovanni  Cernovichi (Černetić /Cernojevic),  Signore di  Montenegro e  di  Zeta.

  La loro figlia Caterina (Ekaterina e/o Catalina  Černetić Principessa di Zeta) ando’ in sposa a Radu IV cel Mare (1467 – 1508) ,voivoda di Valacchia, figlio di Vlad Călugărul  ( Vlad il Monaco   fratello di Dracula,  i Vlad di Monaco detto il pio   per la sua bontà)  :

Radu IV  successe al padre quale nel 1495 e restò al potere fino al 1508, anno in cui venne spodestato da Mihnea cel Rău, figlio naturale  di Dracula l’Impalatore ( cui condivise la nomea ed il fato)  e di una non specificata nobildonna rumena.

Sono  quindioevidentissimi i rapporti  continui   ed i comuni interessi  tra i Commeni, i Brankoviuc  ed   i Dracula  , evidenziati da ben due  matrimoni  , cui si aggiunse quello di  Maria Despina , figlia di Despina , altra  sorella di Andronica Commena ,che spòso Mircea III Dracul, Voivoda di Valachia , figlio di  Mihnea “il cattivo” (cel Rău)  cui subentrò .

E’evidente quindi  che la piccola Maria ,  fu indicata quale figlia di Angelina Commena o di Brankovic ,  sfruttando l’omonimia  con la figlia di questa , al fine di farla entrare in Italia  quale figlia di un  Voivoda Slavo,  quindi con  il grado dovuto di Principessa .

A questo punto , stante la rivendica dei possedimenti Rumeni   nel 1531, l’ipotesi piu’ plausibile è che la Maria Balsa , fosse pervenuta in Italia  adottando il suo titolo di Signora di Barsa, citta della  Transilvania,ed è verosimile  che nel 1479/80  vi sia stato un accordo tra Donna Voisava  Commena, Brankovic  e  Vlad il Monaco, fratello di Dracula,  per sottrarre la bambina  ad una sicura morte e per allontanarla dalla Romania, per evitare  competizioni  dinastiche.

 E’  innegabile che tra i Commena, Brankovic  ed i Dracula ci fosse una stretta  alleanza , stante ben  tre   matrimoni  successivi, e non si puo’ escludere che la  misteriosa  madre di Mihnea cel Rău, figlio dell’Impalatore,  lo sia anche della nostra  Maria , e che  tale  sai origine  dei possedimenti in Romania che diversamente non avrebbero spiegazione .

Stante la scomunica di Dracula  , Maria  non avrebbe mai potuto  indicare tale discendenza in un paese cattolico  , pena la perdita  dei sacramenti, la possibilità di un matrimonio  e della  stessa  protezione.

Tuttavia  il suo rango principesco doveva essere certo poichè  le sue due figlie andranno in spose alle famiglie dei Principi  piu’ importanti del Regno  ,  gli Orsini e i Gesualdo .

 IL MISTERO CONTINUA

 Il mistero continua quindi con Carlo Gesualdo da Venosa, grande artista dai costumi a dir poco curiosi, tanto da aver attirato l’attenzione , dello scrittore Helmut Krausser , tra i maggiori autori tedeschi contemporanei, che ha scritto sullo stesso un best seller dal nome la Musica del Diavolo ( Barbera editore ) .

 Se l’ipotesi circa la figlia di Dracula si rivelasse esatta , Gesualdo da Venosa sarebbe diretto discendente di Dracula, cui lo accomunano, abitudini e fatti  a dir poco singolari. Gesualdo da Venosa era poi un grande amico del Principe  di d Sangro San Severo  e di Torquato Tasso.

Ma questa è un’altra storia.

 Raffaello Glinni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tag

Related Articles

2 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close
Privacy Policy Cookie Policy