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Scuola: scade il 29 settembre la possibilità di Ricorso Quota 96

Scade quest’oggi la data per la presentazione dell’appello avverso alla sentenza del Tar Lazio che aveva affermato la propria non competenza circa le problematiche pensionistiche, sorte a seguito della Legge Fornero, riguardo alla cosiddetta Quota 96. Ora i sindacati, con Confsal in testa, promuovono l’impugnazione di quella sentenza che aveva dichiarato il difetto di giurisdizione, anche alla luce di ben quattro sentenze favorevoli al personale della scuola, con 60 anni di età e 36 anni di contributi. Infatti dopo Oristano, Torino e Cagliari, dove magistrati coraggiosi, non proni ai voleri dei poteri forti, hanno emesso importanti sentenze favorevoli agli insegnanti nati nel 1952, anche a Siena si è giunti ad una sentenza che da ragione agli sfortunati insegnanti che nel 2012 avrebbero dovuto andare in pensione e che invece dovrebbero restare in servizio dai quattro ai sette anni in più.“ Alla luce di queste quattro sentenze favorevoli agli sfortunati insegnanti di “Quota 96” – dicono al sindacato – si spera in una risoluzione favorevole entro il primo settembre 2013, cioè entro l’inizio del prossimo anno scolastico. Questi insegnanti infatti sono stati protagonisti di una delle più tragicomiche vicende della recente storia Repubblicana, a seguito della ormai famosa “Riforma Fornero”. In effetti  ora che Tribunali e Giudici del Lavoro hanno dato ragione a quei docenti che si erano visti negare la pensione a causa della riforma Fornero che non prendeva in considerazione le peculiarità del sistema pensionistico per i docenti, che segue l’anno scolastico e non solare, ora si sono aggiunti numerosi tasselli favorevoli per il personale della scuola, nato nel 1952, con almeno 36 anni di contributi versati entro il 31 agosto del 2012”. Per tutelare i diritti di questi docenti, la Confsal e gli altri sindacati della scuola, hanno chiesto il riconoscimento del diritto alla pensione per tutto il personale che rientra nella Quota 96 ed il riconoscimento dei diritti acquisiti che sarebbe stato anticostituzionale cancellare. Ora i ricorsi proseguiranno per opporsi ad una riforma che giunge dopo il fallimento della politica di cercare di riequilibrare l’ irrazionale accanimento nei confronti del personale docente attraverso degli emendamenti da far applicare nella cosiddetta Spending review. Le varie sentenze favorevoli giunte da Giudici del Lavoro e Tribunali Regionali ai quali altri gruppi del comitato “Quota 96” si erano rivolti per ottenere giustizia, rispetto al blocco imposto dalla riforma sulle pensioni, riafferma la specificità della scuola in rapporto al resto della Pubblica Amministrazione. In Liguria sono quasi trecento gli operatori scolastici (docenti, maestri, bidelli, presidi ed aiutanti tecnici) interessati alle vicende di Quota 96, esclusi dal pensionamento dalla riforma Fornero. In questi ultimi giorni, sempre a livello sindacale, si sta pensando di presentare, in sede civile, un altro ricorso nel quale  chiedere anche un risarcimento per danni morali, materiali, psicologici e biologici, per coloro che, secondo le vecchie regole, avrebbero potuto già smettere di lavorare e che hanno dovuto subire danni vari ( economici, psicologici, etc) a seguito di questa nuova legge sul lavoro persecutoria ed anticostituzionale nei confronti del comparto scuola. “Chiediamo di mantenere le vecchie tempistiche – dicono al sindacato –  per ricordare che i lavoratori della scuola, a differenza degli altri, possono lasciare il servizio solo e unicamente il primo settembre, quando decorre normalmente la stipula dei loro contratti”. Questi lavoratori si sono visti invece respingere l’istanza di cessazione dal servizio, cioè il loro diritto ad andare in pensione con una procedura del tutto irregolare.
Si attende ora il 23 ottobre, data nella quale si dovrebbe già avere una prima definizione del contenzioso ad anno scolastico però già iniziato.

ADALBERTO GUZZINATI

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