Salute

Sclerosi Multipla: dal Canada trovata un’associazione statisticamente significativa tra CCSVI e SM

Durante il 28° congresso del Comitato europeo per il trattamento e la ricerca nella sclerosi multipla (ECTRIMS), che si terrà a Lione dal 10 al 13 ottobre, verrà presentato il poster di un interessante studio intitolato “Una revisione sistematica dell’associazione tra insufficienza venosa cronica cerebro spinale e la sclerosi multipla“.

Secondo il Gruppo Canadese di Revisione Sstematica della CCSVI è stato proposto che la sclerosi multipla (SM) sia causata da anomalie rilevabili dall’ecografia nell’anatomia e nel flusso delle vene intra ed extra-cerebrali, una condizione nota come insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI).

Questa revisione sistematica ed aggiornata, sostenuta dal Canadian Institutes of Health Research, è stata intrapresa per esaminare le prove di una associazione tra CCSVI e SM usando metodi rigorosi.


Sono state effettuate ricerche bibliografiche sul database elettronico Ovid MEDLINE (2005-marzo 2012), il Cochrane Central Register of Controlled Trials (2005-marzo 2012) e EMBASE (2005-marzo 2012). Gli studi dovevano riportare dati originali in una rete di pubblicazioni peer-reviewed, utilizzando l’ecodoppler o la flebografia a risonanza magnetica (MRV), e valutare i pazienti con SM rispetto ai controlli sani (HC) e/o con altre malattie neurologiche (OND). E’ stato utilizzato il Cochrane Review Manager per generare rapporti di probabilità (odds ratio) e grafici.

Ci sono attualmente14 studi in questa review sul confronto della frequenza di CCSVI con l’ecografia in pazienti con SM, di cui 11 rispetto alla SM vs HC, e 5 rispetto alla SM vs OND. La CCSVI è stata diagnosticata più frequentemente nei pazienti con SM vs HC (OR 8.11, 95% CI 2.85, 23.09), ma con eterogeneità estremamente elevata della frequenza ed ampiezza di associazione (I2 = 84%). L’analisi di sensitività su questi dati attende l’aggiunta di ulteriori studi. Cinque studi di confronto tra la SM e OND hanno trovato una maggiore frequenza della CCSVI nella SM, ma l’eterogeneità era notevole ed i risultati non statisticamente significativi. Tre piccoli studi di MRV nella SM vs HC non hanno trovato differenze significative tra i gruppi. Gli esiti clinici della SM non potrebbero essere interpretati come studi perché non erano né randomizzati né adeguatamente controllati. La maggior parte degli studi non ha seguito i pazienti al di fuori del periodio di post-procedura, ma hanno riportato un piccolo numero di complicanze precoci tra cui aritmie, emorragie e dissezionei/rotture della parete venosa. Casi riferiti di complicazioni post-procedura avrebbero documentato stent, trombosi venosa cerebrale, PE, lesione del nervo accessorio, emorragia e morte.

Secondo gli autori questa revisione sistematica ha trovato un’associazione statisticamente significativa tra la CCSVI e la SM vs i controlli sani, ma non chiaramente tra la SM e altre malattia neurologiche. Tuttavia, l’eterogeneità e i limiti metodologici relativi ai metodi di randomizzazione, i gruppi di controllo e l’incapacità di impedire cieca una conclusione definitiva. Allo stato attuale, risultati dimostrerebbero solo un’associazione tra CCSVI e SM, non una relazione causale.

Fonte: http://registration.akm.ch/einsicht.php?XNABSTRACT_ID=156022&XNSPRACHE_ID=2&XNKONGRESS_ID=171&XNMASKEN_ID=900

COMMENTO:


Quersta ricerca canadese contiene luci ed ombre. Da un lato su 14 studi ecografici della CCSVI è stata trovata un’associazione statisticamente significativa con la SM rispetto ai controlli normali. Dall’altro i neurologi canadesi, forse per spaventare i pazienti con SM, hanno riferito di alcune complicanze (non legate all’associazione tra CCSVI e SM) senza fornire numeri e statistiche precise con i tassi relativi, che invece sono piuttosto bassi ed in larga misura dovuti all’uso di stent, da sempre sconsigliati dal prof. Zamboni, lo scopritore italiano della CCSVI.

 

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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