Salute

Studio canadese segue i pazienti con sclerosi multipla dopo il “trattamento di liberazione”

Uno studio canadese che ha contattato 80 pazienti con sclerosi multipla sottoposti al controverso “trattamento di liberazione” al di fuori del paese, suggerisce che circa la metà di loro ha visto che i loro sintomi sono migliorati dopo la procedura.
Ricercatori canadesi del British Columbia hanno intervistato al telefono 80 persone un anno dopo aver ricevuto il controverso trattamento, che comporta l’apertura delle vene stenosizzate per migliorare il flusso di sangue dal cervello.
“Il quadro che sembra essere venuto fuori è che circa la metà dei pazienti sentono alcuni miglioramenti nei sintomi della SM. Il grado di miglioramento varia da lieve a notevole”, lo ha detto alla CTV News il Dr. Anthony Traboulsee, direttore medico della MS Clinic dell’Ospedale dell’UBC.
“E circa la metà dei pazienti si sentono esattamente come prima della procedura o peggio.”
Circa l’11 per cento dei pazienti intervistati ha riferito di complicazioni al momento in cui hanno ricevuto il trattamento di liberazione. Un altro 13,8 per cento ha avuto problemi fino a un mese dopo.
Dolore e sanguinamento sono state tra le complicazioni incontrate. Un paziente sarebbe stato colpito da un ictus dopo la procedura, mentre un’altro avrebbe riferito sintomi simili a quelli di un attacco cardiaco.
Nove pazienti hanno avuto difficoltà legate alla procedura stessa. Uno ha riferito di insufficiente anestesia e ha detto che si è svegliato verso la fine della procedura (??? NB: la procedura si effettua a paziente sveglio senza anestesia…).


Lori Batchelor è stata tra coloro che hanno avuto benefici dal trattamento. Si è recata in una clinica degli Stati Uniti per la procedura dopo aver vissuto con la SM per oltre due decenni. Prima del trattamento, aveva difficoltà nel camminare e nello stare in piedi.
“Mi sentivo molto forte perché i miei risultati erano così buoni, lo volevo e si tratta di una procedura molto importante per avere finalmente un qualche tipo di trattamento disponibile per una come me che è stata lasciata solo peggiorare nel corso degli anni con assolutamente nulla di disponibile”, ha detto alla CTV News.
Cinquantotto donne e 22 uomini sono stati coinvolti nello studio. Per gli intervistati, l’età media di diagnosi di SM era di 39 anni di età.
I risultati del trattamento correlati al sondaggio corrispondono a quanto riferito dai pazienti stessi, e non sono stati confermati da una valutazione medica.
Traboulsee ha detto che i risultati del sondaggio telefonico evidenziano la necessità di uno studio formale sugli effetti del trattamento nei pazienti con SM.
“Abbiamo così tante domande senza risposta, e non mancano le opinioni su questa situazione ed uno studio sul trattamento è un modo efficace per affrontare questi problemi”, ha detto.
Ecco perché Traboulsee e il suo team inizieranno presto il reclutamento di persone per uno studio più ampio in cui 100 pazienti con SM riceveranno il trattamento di liberazione, simile all’angioplastica.
Il team ha ricevuto le approvazioni etiche da parte delle istituzioni nel BC e Québec per la sperimentazione clinica.
Lo studio controllato monitorerà i pazienti con SM per un periodo di due anni per osservare le eventuali modifiche nei loro sintomi. Si tratta di uno sforzo di collaborazione del Canadian Institutes of Health Research, la MS Society del Canada e le province del BC e Québec.
Il trattamento di liberazione è stato sviluppato dal medico italiano Paolo Zamboni, che ha teorizzato che la SM avrebbe sintomi vascolari. Ha postulato che le vene stenosizzate del collo causano una condizione che egli ha definito Insufficienza venosa cronica cerebro spinale, o CCSVI.
I risultati di Zamboni sono stati molto controversi e alcuni esperti hanno respinto le sue proposte.
Diversi studi attualmente in corso in Nord America stanno osservando se le anomalie venose e la sclerosi multipla siano collegate.
Un recente studio osservazionale di persone di Terranova e Labrador che si sono recate all’estero per il trattamento, non avrebbe trovato alcun beneficio misurabile dal trattamento liberazione.

Fonte: http://www.ctvnews.ca/health/canadian-study-tracks-ms-patients-after-liberation-treatment-1.989440

COMMENTO:
Lo studio citato in questo servizio della TV canadese CTV, ha riscontrato che circa il 50% dei malati con sclerosi multipla intervistati, che si sono sottoposti all’estero al trattamento di liberazione, avrebero dichiarato di aver trovato dei benefici a distanza di un anno.
I medici canadesi hanno poi sottolineato la necessità di uno studio clinico sugli effetti del trattamento di angioplastica nei malati di sclerosi mutipla.
In Italia lo studio multicentrico si chiama “Brave Dreams” ed è stato promosso e finanziato dalla Regione Emilia Romagna.


Non trova pertanto alcuna giustificazione l’ipotesi di un blocco imposto dalla Regione Lombardia alla partecipazione allo studio Brave Dreams dei centri clinici lombardi.
Si tratterebbe di un torto gravissimo nei confronti dei malati e delle loro famiglie, per una malatta gravemente invalidante cne colpisce 65.000 italiani e per la quale purtroppo non si conosocno ancora né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite soprattutto nel ricco settore farmaceutico.

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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