Sclerosi Multipla e CCSVI: risultati dello studio CoSMo, parliamone
di CCSVI nella Sclerosi Multipla – Lombardia:
n questi ultimi giorni si sono succeduti comunicati ufficiali, articoli di giornale, servizi televisivi e discussioni in rete sullo studio CoSMo (svoltosi tra il 2010 e il 2012 con finanziamento FISM-AISM in numerosi centri SM italiani per verificare la correlazione tra CCSVI e SM) ed in particolare sui risultati definitivi dello studio, presentati ai neurologi italiani Domenica 7 Ottobre 2012 nel corso del Convegno SIN di Rimini e successivamente ai neurologi europei e alla stampa Venerdì 12 Ottobre 2012 in occasione del Convegno Ectrims di Lione.
Non abbiamo finora ritenuto utile un intervento ufficiale da parte nostra, in quanto siamo ancora in attesa che la Regione Lombardia emetta un comunicato nel quale definisca la propria posizione nei confronti del Brave Dreams e degli altri studi osservazionali a livello regionale proposti nel corso degli ultimi mesi, e la cui effettuazione era stata legata ai risultati che sarebbero arrivati appunto dallo studio CoSMo.
In attesa di questo comunicato ufficiale della Regione Lombardia, dal quale dipenderanno alcune nostre attività dei prossimi mesi e in funzione del quale verranno valutate eventuali nuove strategie associative, ci sentiamo però di fare alcune osservazioni tecniche relativamente allo studio CoSMo e ai risultati finali ai quali ha portato:
– alcune immagini presentate in occasione della prima presentazione ufficiale dello studio, durante il Convegno SIN di Rimini, al quale eravamo presenti col nostro segretario Fabrizio Fiorini, mostravano come i risultati locali fossero per alcuni centri SM sensibilmente diversi da quelli indicati poi come risultato finale dello studio ed apparsi sia nel comunicato ufficiale AISM che negli articoli dei giornali che si sono interessati alla vicenda;
– rimandando ad una sede più consona eventuali discussioni di tipo statistico, ci limitiamo a rilevare come la correlazione tra CCSVI e SM, individuata a livello locale dai sonologi di alcuni centri con punte del 65%, sia stata poi enormemente ridotta (fino al valore medio ufficiale del 3,26%) da una seconda lettura effettuata in cieco ai cosiddetti lettori centrali, ossia i dottori Dopp, Dal Sette e Malferrari;
– ci sembra evidente come una correzione di dati effettuata in modo così vistoso da tre soli valutatori snaturi da sola la caratteristica principale attribuita da sempre allo studio CoSMo, e cioè di essere il primo studio multicentrico su ampia scala;
– tra l’altro il fatto stesso di dover correggere a livello centrale un numero così elevato di “falsi positivi” rilevati a livello locale sembrerebbe dimostrare che l’addestramento dei sonologi locali non sia stato adeguato, cioè confermerebbe proprio quanto detto pubblicamente dal Prof. Zamboni quando aveva criticato a fine 2010 il protocollo dello studio CoSMo, abbandonandone il comitato scientifico.
Sulla base di queste nostre considerazioni, condivise nei giorni scorsi dallo stesso Prof. Zamboni e da altri medici nel corso del XXI Convegno SICVE, riteniamo che lo studio CoSMo vada considerato e valutato nello stesso modo in cui sono stati valutati gli altri studi precedentemente effettuati sullo stesso argomento, ma che non si possa assolutamente affermare – come viceversa fatto dal dottor Mancardi a Rimini e da AISM nel suo sito – che lo studio CoSMo sia il primo studio multicentrico con caratteristiche intrinseche tali da dissipare tutti i dubbi emersi dai risultati contrastanti degli studi precedenti.
Riteniamo invece che sia doveroso nei confronti dei malati discutere apertamente di questi risultati, così come di quelli dello studio della Regione Toscana (presentati sempre al SIN di Rimini, ma ben diversi da quelli dello studio CoSMo), di quelli dello studio multicentrico Bastianello del 2011 (che rilevava la presenza di CCSVI nell’87% dei malati di SM su un campione di 720 pazienti) e di quelli di altri studi attualmente in corso.
E speriamo anche non sia un’utopia che nei prossimi mesi, magari già nelle prossime settimane o nei prossimi giorni, neurologi, vascolari, istituzioni ed associazioni riescano a confrontarsi senza preconcetti e preclusioni, ricordando che l’obiettivo finale dovrebbe essere per tutti la qualità di vita dei malati di SM, non la difesa di interessi economici o ideologie.
Fonte: http://www.ccsvi-lombardia.org/?p=1492#more-1492
Paolo Zamboni, IO CREDO IN TE!!!!!