Italia

Sviluppi sulle indagini della morte dell’orologiaia savonese Rina Marrone

Nuovo sviluppo nell’indagine sulla morte dell’orologiaia savonese Rina Marrone, 78 anni, vedova dell’orologiaio Lazzarino di via Niella, e titolare dell’attività di famiglia. La donna sarebbe stata uccisa da un  colpo ravvicinato alla testa con una pistola di piccolo calibro. L’autopsia fatta sul cadavere della donna ha svelato il dramma che si è consumato venerdì scorso nel negozio al primo piano di un palazzo. Una morte che già dai primi istanti aveva lasciato perplesso il sostituto procuratore Cristiana Buttiglione sull’ipotesi del malore, ma non avendo una direzione precisa, l’inchiesta è andata avanti con i rilievi tipici dell’omicidio.


L’indizio che ha lasciato il dubbio che si trattasse di una caduta accidentale dovuta ad un malore è il troppo sangue accanto al cadavere e sulle pareti dell’alloggio. E così quel piccolo graffietto sulla parte frontale sinistra del viso della commerciante non era stato riconosciuto dal medico che ha effettuato il primo sopralluogo come una ferita da arma da fuoco. Questo  particolare  non è sfuggito al medico legale che ha effettuato l’autopsia e da quel momento l’inchiesta ha subito un’accelerazione decisa. I carabinieri hanno effettuato un sopralluogo ulteriore nel negozio alla ricerca dell’eventuale bossolo mentre i vestiti della donna sono stati inviati al Ris di Parma.

Ora resta da scoprire il movente e chi può aver agito con tanta ferocia e determinazione. L‘ipotesi della rapina rimane la più concreta. Un colpo andato male, forse  perchè la Marrone alla vista della pistola potrebbe aver accennato una reazione. In quel frangente potrebbe essere partito inavvertitamente un colpo che ha raggiunto donna nella parte della fronte, al livello dell’attaccatura dei capelli. E a quel punto l’omicida si è dato a precipitosa fuga, temendo di essere scoperto o intercettato nella rampa delle scale da qualche condomino attirato dal colpo d’arma esploso, che nessuno, a quanto pare ha sentito. Prima di cadere a terra, però, Rina Marrone, potrebbe aver graffiato il bandito o quanto meno aver avuto contatti con lui. Da qui la necessità di sottoporre gli abiti dell’orologiaia a verifiche sulla presenza di eventuali tracce ematiche del killer o di altri elementi utili alle indagini.


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