A chi giova l’indulto? Intervento di Giulio Catuogno, Segretario Generale Coisp Napoli
La notizia del suicidio di due detenuti negli istituti di pena di Firenze e Prato ha riportato alla ribalta della cronaca e all’attenzione dell’opinione pubblica il problema del sovraffollamento delle carceri. “L’accostamento dei fatti di ieri al problema sovraffollamento appare alquanto strumentale” afferma Giulio Catuogno, Segretario Generale Provinciale di Napoli del sindacato di polizia COISP – il Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia. E continua: “Alcuni personaggi non perdono l’occasione per far
cadere il discorso laddove vogliono, non fermandosi neanche di fronte al dovuto rispetto per un gesto, come il suicidio, che pretende solo silenzio. Il detenuto quarantanovenne che ha deciso di togliersi la vita ieri era già assistito da psicologi e il suo gesto nulla c’entra con il problema affollamento che, senz’altro, merita attenzione e pretende una risoluzione. Ma partire dal quel suicidio per alimentare discussioni sull’affollamento, al solo fine di pretendere che il Parlamento voti una ennesima legge svuotacarceri, appare
veramente molto strumentale”.
“Che lo facciano determinati individui – afferma Catuogno – lo si può anche mettere in conto. Ma che ad auspicare un nuovo indulto siano alcune alte cariche istituzionali, allora non è accettabile. Una pena detentiva presuppone una rieducazione. E a che servirebbe amnistiare adesso un detenuto senza che si sia compiuta quella rieducazione auspicata dal
legislatore? Significherebbe solamente, in un periodo di crisi come quello attuale, ‘costringere’ chi non ha ‘né arte né parte’ a delinquere nuovamente”. “Ci auguriamo – conclude il Segretario Generale del COISP partenopeo – che non venga partorito un ulteriore ‘mostro’, com’ è stato l’ultimo decreto svuotacarceri, solo per dare a chi, in questo preciso momento storico, cerca di conquistarsi il proprio pacchetto di consensi”.