Salute

Sintomi di raffreddamento? Che ne dite di una tazza di vin brulé?

Tempo di autunno inoltrato come pure è tempo dei primi raffreddori o di quel senso di freddo che sentiamo circolare nelle ossa. Cosa meglio di una caldissima tazza di vin brulè ?

Il vin brulé, che letteralmente si traduce dal francese “vino bruciato” quanto meno, con il suo effetto soporifero, consentirà un riposo maggiore particolarmente utile come supporto al nostro organismo che deve affrontare il raffreddore.
Il vin brulé , o  vino cotto, è quella bevanda calda a base di vino zucchero e spezie, diffusa in numerosi paesi e molto semplice da preparare. Il predecessore del vin brulé  era il conditum paradoxum dell’antichità, un antico vino speziato romano che veniva cotto con miele, pepe, zafferano, noccioli di dattero arrostiti, erbe aromatiche e varie spezie. Nel corso del Medioevo invece i vini speziati si consumavano freddi.
Diffusa specialmente nell’ Europa centrale, dove il clima è più rigido, questa confortante bevanda calda, in Italia settentrionale la si trova nei mercatini di Natale e durante le feste popolari del periodo invernale, compreso Carnevale. Nel nostro territorio esistono differenti varianti di vin brulé: il Bisò è il vin brulé in versione romagnola , a Faenza, la sera del 5 gennaio si celebra la “Nott de bisò”. Le varianti invece che contengono il rum, l’acquavite o liquori come l’amaretto, in realtà non sono delle varianti di vin brulé ma piuttosto di punch.

La ricetta del vin brulè è abbastanza semplice e la si può realizzare in pochi minuti.
Il vin brulé si prepara riscaldando vino rosso o vino bianco, aggiungendo quindi zucchero a piacere e diverse spezie, di base cannella e chiodi di garofano. In alcuni casi vi si aggiungono facoltativamente delle scorze di limone, arance e frutta secca, specialmente i fichi secchi e l’uva sultanina e fettine di mela. Gli ingredienti  variano a secondo della tradizione, disponibilità e dei gusti.

Il vino ha un potere battericida specifico per alcuni ceppi batterici.
Le spezie, dal canto loro, hanno un potere battericida su altri ceppi di microrganismi , sono disinfettanti e sterilizzanti, e toniche per la respirazione. Durante la lenta cottura del vino, l‘alcool etilico evapora a 83 °C. le spezie e lo zucchero aggiunto aumentano ancora l’assorbimento dell’alcool etilico contenuto nel vino, tuttavia sopra gli 80 °C l’etanolo del vino evapora, pertanto la gradazione alcolica del vin brulè è molto variabile e diminuisce in base al tempo ed il modo di cottura.

Il contenitore dove elaborare il vin brulè deve essere abbastanza alto dove verserete il vino e le vostre spezie. Ricordatevi al termine dare fuoco al vino avvicinando un legnetto in modo da bruciare la parte alcoolica, che potrebbe disturbare il fegato, lo stomaco e il sistema nervoso che sono già impegnati a fronteggiare il raffreddore.

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