Sclerosi Multipla: Ricercatore di Buffalo ed esperti sulla CCSVI testimoniano in un’audizione al Senato canadese
BUFFALO, NY – Robert Zivadinov, professore di neurologia all’Università di Buffalo, ha offerto la propria testimonianza al Senato canadese sul progetto di legge S-204, “Una legge per stabilire una strategia nazionale per l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI )”.
La CCSVI si riferisce al flusso di sangue alterato dal sistema nervoso centrale alla periferia. È stato ipotizzato che questo restringimento delle vene limiti il flusso di sangue dal cervello, alterando il drenaggio del cervello, e possa contribuire al danno del tessuto cerebrale che è associato con la sclerosi multipla.
La CCSVI ha suscitato forte interesse tra i pazienti con SM in tutto il mondo. Studi scientifici indipendenti, tra cui uno dei più grandi fino ad oggi condotto da Zivadinov e i colleghi di Buffalo, hanno suggerito un’associazione con la SM, anche se nessuno ha dimostrato in modo conclusivo che la condizione sia associata con la SM.
“Mentre la nostra ricerca esclude che la CCSVI abbia un ruolo causale di primo piano nello sviluppo della sclerosi multipla, abbiamo stabilito che vi è una maggiore prevalenza della CCSVI nei pazienti con sclerosi multipla progressiva”, ha detto Zivadinov. “Questo suggerisce che la CCSVI possa contribuire, o essere una conseguenza della progressione della malattia, con importanti implicazioni per il trattamento dei suoi sintomi”.
Zivadinov ed i suoi colleghi del Buffalo Neuroimaging Analysis Center, che fa parte del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Buffalo presso la Facoltà di Medicina e Scienze Biomediche e in altre istituzioni, hanno pubblicato o presentato più di 25 studi sulla CCSVI.
Uno di questi ha evidenziato che i pazienti con altre malattie neurologiche e gli individui sani presentano anche la CCSVI, una scoperta di cui Zivadinov sottolinea la necessità di ulteriori ricerche.
“L’intervento per la CCSVI dovrebbe essere limitato a studi clinici randomizzati e controllati in cieco che stabiliscano la sicurezza e l’efficacia di queste procedure endovascolari”, ha detto Zivadinov. “Questo dovrebbe essere fatto per ottenere risultati clinici sul trattamento, di MRI (risonanza magnetica) e sulla qualità di vita, impiegando metodi sicuri ed etici”.
“Fino a quando non si compiono questi passi, credo che non ci sia alcun ruolo per il trattamento endovascolare della CCSVI nei pazienti con SM o in pazienti con altri disturbi neurologici al di fuori di studi clinici approvati”, ha concluso.
Fonte: http://www.buffalo.edu/news/13776