Caccia: 64 vittime – Continua la strage di persone impallinate per passione
E meno male che il CNCN e le Associazioni Venatorie di Face Italia hanno “lavorato alacremente per promuovere la sicurezza nella caccia“! Il vademecum tecnico-informativo dal titolo “Sicurezza a Caccia”, promosso e lanciato questa estate, ha fatto centro!
Ma anche i cacciatori non scherzano in fatto di mira: dal 1 settembre al 29 ottobre, infatti risultano in totale: 64 vittime- 16 morti e 48 feriti di cui 18 vittime tra la gente comune: 4 morti e 14 feriti (2 morti e 3 feriti bambini) e 46 tra i cacciatori: 12 morti e 34 feriti
E’ questo il risultato di tanti accorgimenti?Ma se non bastassero le precauzioni attente e responabili dei cacciatori che gentilmente entrano in casa vostra, potete dotarvi, passeggiatori, escursionisti, dilettanti di giardinaggio e donne che stendono i panni sul balcone, del nuovo tessuto salvavita che vi coprirà da capo a piedi rendendo spensierato il vostro tempo libero.Ecco come si affronta il problema caccia in Italia!
Problema scottante tutto italiota che è saltato agli occhi dei media di tutto il mondo che si chiedono che razza di leggi sulla caccia e sulla pubblica sicurezza siano vigenti in Italia per provocare tutte queste vittime…
Già, 20 anni di 157/92 (legge sulla caccia) applicata solo nelle parti funzionali per i cacciatori, creando così un sistema malato che si autoalimenta, quanto invece contemplato nella legge nell’interesse della collettività si fa finta di non conoscerlo o si lascia il libero arbitrio ai cacciatori di valutare se sia il caso o no di prestarci attenzione: come ad esempio le distanze di sicurezza da case, strade, recinti ecc.” dichiara Daniela Casprini, presidente dell’Associazione Vittime della caccia e prosegue: “Siamo sommersi dagli sos che ci arrivano e non riusciamo a rispondere a tutti perchè sono davvero tante le richieste di aiuto della gente che ha paura. Vengono denunciati abusi, intimidazioni, minacce di gentaglia armata e tracotante e la gente non sa come difendersi!”
Con la fine di ottobre, possiamo avere già un quadro delle regioni col più alto numero di incidenti e vittime per armi da caccia:
la medaglia di piombo va alla Lombardia con 13 incidenti, di cui 5 mortali e 8 ferimenti; segue il Piemonte con 7 incidenti, di cui 3 mortali; al terzo posto il Veneto: 7 incidenti di cui 1 mortale. Seguono Emilia Romagna e Toscana, 5 incidenti: 1 morto e 4 feriti cada una. E così via una striscia di sangue lunga quanto l’Italia.
Da questi dati emerge che l’età media di chi spara e uccide o ferisce è intorno ai 60 anni. Prendere nota e riflettere.
Anche la circolazione di auto fa molte vittime? Il lavoro anche? Sì certo, ma sono attività esercitate da milioni di persone (non 700.000 circa come i cacciatori), 24 ore al giorno (e non 3 giorni a scelta su 5 settimanali, per 4 mesi e mezzo della stagione venatoria), in luoghi preposti (e non a casa d’altri), ma soprattutto sono attività ineludibili.
“Quindi basta con la solita solfa delle vittime della strada e del lavoro, perchè il paragone non regge proprio. Basta fare i conti e ci si accorge che i cacciatori ammazzano, anche parecchio. Altro che gli “sciacalli scriptor” affamati di verità!” conclude la Casprini, invitando a guardare la verità nella lista degli incidenti dal 1 settembre al 29 ottobre 2012, raccolti sul sito dell’Associazione Vittime della caccia a questo link: VITTIME ARMI CACCIA-1.09/29.10
Ufficio Stampa Associazione Vittime della caccia – ass.vittime.caccia@gmail.com