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Chiesa cattolica Secco “no” sui rapporti prematrimoniali “La bellezza dell’amore umano con i valori correlati del pudore e della castità”

vaticanoPresentati oggi ad Assisi da monsignor Enrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della Commissione Episcopale per la famiglia e la vita gli “Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia” pubblicati dalla Cei. Il primo aspetto che il documento affronta è quello dell’affettività e innamoramento.

I vescovi italiani ripropongono “la bellezza dell’amore umano con i valori correlati del pudore e della castità” e ribadiscono il “no” della Chiesa ai rapporti prematrimoniali e alle convivenze provvisorie o di prova.

Anche le fasi successive dell’innamoramento e della conoscenza reciproca del fidanzamento debbono trovare proposte nuove che si qualifichino come veri itinerari di fede: il testo chiede che siano formulati dalla comunità cristiana, che in nessun modo siano appaltati ad altri; chiede di partire almeno un anno prima delle nozze e con un minimo di dodici incontri e un’attenzione particolareggiata alle persone dei fidanzati e alle coppie, in cammini che partano dalle loro concrete situazioni. “Siamo davanti, spesso, ad un’autentica nuova evangelizzazione – ha sottolineato in proposito monsignor Enrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della Commissione Episcopale per la famiglia – della quale si fa carico la Chiesa, alla pari dell’iniziazione cristiana e di altre forme di catechesi”.

 Gli Orientamenti evidenziano  come la preparazione al matrimonio non sia qualcosa d’improvvisato, ma “un cammino graduale e continuo”, da proporre “per tempo”. Solo in questo modo i fidanzati possono giungere a considerare la loro come una “relazione matura” in cui si ravvisino i tre elementi della “identità”, della “reciprocità” e della “progettualità” come coppia.

Credendo “alla possibilità di educare e crescere nell’amore”, il documento si propone di offrire “linee rinnovate per i percorsi verso il matrimonio”. Dentro questo orizzonte, il primo aspetto che il documento affronta è quello dell’affettività e innamoramento”.

Gli Orientamenti evidenziano che anche le fasi successive dell’innamoramento e della conoscenza reciproca del fidanzamento debbono trovare proposte nuove che si qualifichino come veri itinerari di fede: il testo chiede che siano formulati dalla comunità cristiana, che in nessun modo siano appaltati ad altri; chiede di partire almeno un anno prima delle nozze e con un minimo di dodici incontri e un’attenzione particolareggiata alle persone dei fidanzati e alle coppie, in cammini che partano dalle loro concrete situazioni.

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