Irlanda: Il caso di Savita. Morta di setticemia per un aborto negato
Morta per un aborto negato. Accade ad una giovane donna. Savita Halappanavar.
Lei è una giovane donna irlandese di origini indiane, 31 anni, dentista. Alla donna i medici hanno negato l’aborto alla 17esima settimana, spiegandole che «questo è un paese cattolico».
L’Irlanda è noto, è un Paese cattolico, ma la morte di Savita è destinata a diventare un caso.
Le autorità infatti hanno aperto una inchiesta, mentre, scrive il Corriere,il premier Enda Kenny ha dichiarato ai deputati di essere in attesa dei risultati di due indagini sulla morte di Savita, avvenuta presso l’ospedale universitario di Galway, Irlanda occidentale. In Irlanda l’aborto è illegale ad eccezione di quando serve a salvare la vita della madre. I familiari di Halappanavar, hanno raccontato che la donna ha chiesto più volte ai dottori di interrompere la gravidanza, perchè avvertiva un fortissimo mal di schiena e stava per abortire.
Il marito della giovane donna, un ingegnere di 34 anni, ha dichiarato all’Irish Times “Il consulente spiegò che “finché si sente un battito cardiaco del feto non possiamo fare niente”.
Savita poi però muore di setticemia, una settimana dopo il ricovero. Il feto è stato asportato solo dopo la morte di Savita.
L’indagine, sebbene sembra sia stata comunicata, non è ancora partita.
Un caso quello della giovane Savita, che almeno in Irlanda è destinato a far riaccendere la discussione sull’aborto.