Savona Vertenza OCV Assemblea alla Camera del Lavoro
Savona, dopo mesi di silenzio si torna a parlare dell’OCV di Vado Ligure.
Stamane, presso la Camera del Lavoro di Savona, i cassintegrati del sito Owens Corning vadese hanno presenziato ad un’assemblea informativa indetta dalla CGIL. All’assemblea hanno partecipato la quasi totalità dei lavoratori. A fare il punto della situazione è il segretario della Filcem Cgil Fulvio Berruti.
I lavoratori dell’OCV, in cassaintegrazione da diversi mesi dovevano ancora avere la certezza della possibilità di ottenere anche il secondo anno di ammortizzatori così come a suo tempo era stato come stabilito dal Ministero dello Sviluppo Economico.
E’ ben noto a tutti però che il secondo anno di cassa straordinaria poteva essere corrisposto solo se venivano, nei mesi, rispettati i vincoli presi nell’accordo sottoscritto nel tavolo tecnico, il rispetto assoluto dunque, della percentuale dei lavoratori in cassa che, nel corso dell’anno devono assolutamente o essere ricollocate in altre aziende, la percentuale, per l’OCV come per tutte le altre fabbriche che hanno personale in cassaintegrazione è pari al 30.
Ad oggi non è ancora chiaro il numero di lavoratori che verranno ricollocati e non è dato sapere nemmeno dove possono essere reinseriti, in ogni caso la data ultima è quella del giugno 2013.
Secondo quando dichiarato da Berruti, occorre trovare una motivazione politica per spingere il Ministero ad accordare il prolungamento della cassa. Cioè dimostrare al Ministero che, nonostante non si sia raggiunto il quorum imposto dalla linea guida, ci sono i presupposti per integrare lavoratori in altre identità aziendali.
Il sito dell’ex stabilimento OCV è un’area logistica molto appetibile, visto che si trova lungo la costa e verso la quale vi sono tuttora trattative da parte di un’azienda brianzola, che avrebbe intenzione di rilevare 25.000 (l’area totale è 100.000mq) e anche , me è solo un ipotesi, da parte dell’Ente Porto di Savona.
Questa operazione potrebbe impiegare una parte di persone in cassa integrazione, con il privilegio per quelli di OCV.
Ora come ora sembra che gli AD di OCV non siano disposti a lottizzare l’area dove sorge il sito ma vorrebbero dismettere tutto il complesso per intero.
Anche qui, ipotesi in stand by e tante speranze.
Da anni, come è noto però quel che sembra fermare lo sviluppo industriale dell’aerea che sorge nelle immediate retrovie del porto di Vado Ligure è l’ambientalismo spinto, ora però sembra possibile una posizione di apertura dei consigli comunali di Quiliano e Vado Ligure, ed in questo caso potrebbero finalmente partire i lavori di ristrutturazione della centrale elettrica della Tirreno Power e per la Piattaforma Maerks ancora in fase di attuazione.
A quanto pare sembrerebbe possibile che la Maerks, possa aprire un cantiere in loco per la costruzione dei blocchi di cemento da posizionare sui fondali marini del porto di Vado, abbattendo così i costi di trasporto via mare.
Sono tutti progetti che non avranno uno sviluppo nell’immediato anche perchè comunque ci sono da affrontare tutti i possibili sviluppi in attesa di risolvere alcuni problemi di amministrazione locale.
Berruti ha concluso assemblea sottolineando che per forzare l’approvazione del secondo anno di cassa integrazione per gli operai OCV potrebbero essere necessarie nuove forme di lotta.