Sclerosi Multipla: la mappa emodinamica morfologica venosa cerebro-spinale (MEM-net) per la raccolta dati dell’esame EcoColorDoppler
La sclerosi multipla è una grave malattia cronica del sistema nervoso centrale, progressivamente invalidante, con evoluzione imprevedibile.
Ad oggi la terapia si basa su farmaci che cercano di porre un freno ad un sistema immunitario che attacca la guaina mielinica, che ricopre gli assoni neuronali, e crea lesioni (le placche cerebrali) che, con il passare del tempo, possono creare danni irreversibili.
Tale atteggiamento terapeutico è stato integrato da una nuova scoperta: la cosiddetta “big idea” del Prof. Zamboni, Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara, che è riuscita ad affermarsi come una delle più sconvolgenti scoperte degli ultimi anni.
Essa nasce dalla constatazione che, su quasi tutti i soggetti studiati con EcoColorDoppler affetti da sclerosi multipla, è stata rilevata la presenza di una malformazione delle vene principali del collo che drenano il sangue dal cervello verso il cuore.
L’effetto di tali malformazioni venose determina una insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) cioè una stasi del ritorno venoso che attraverso uno stravaso (come succede anche nella ipertensione venosa distrettuale degli arti inferiori), è la causa degli accumuli ferrosi encefalici che, riconosciuti come tossici dall’organismo, attiverebbero la risposta del sistema immunitario.
Tutto questo lascia ritenere che tale condizione circolatoria, definita con acronimo CCSVI, sia strettamente correlata alla sclerosi multipla.
I recenti dati scientifici prodotti dall’équipe del Prof. Zamboni e da altri scienziati mostrano come attraverso un’angioplastica venosa di tali malformazioni, è possibile modificare sensibilmente il decorso della sclerosi multipla e migliorare significativamente le condizioni cliniche ed il decorso della malattia. Attualmente sono note cause malformative vascolari e biomeccaniche che potrebbero tramite meccanismi infiammatori, tossici o autoimmunitari determinare effetti demielinizzanti.
Il Gruppo di studio della CCSVI della SIFCS, ha deciso di aderire al il progetto Osservatorio Epidemiologico Nazionale sulla CCSVI.
Tale progetto coinvolgerà una rete di centri CCSVI sul territorio nazionale allocati nelle strutture sanitarie sia pubbliche che private. I centri CCSVI saranno collegati tramite una piattaforma informatica comune per la raccolta e l’analisi dei dati al server centrale sito nel Dipartimento di Scienze Cardiovascolari Respiratorie e Morfologiche dell’Università Sapienza Roma – Direttore Prof F: Fedele.
Il Prof. Sandro Mandolesi è il coordinatore nazionale del progetto, i centri interessati ad entrare in rete possono dare la loro adesione inserendo i loro dati nel nostro sito entrando nella finestra Progetto Osservatorio Epidemiologico Nazionale CCSVI. La finalità dell’Osservatorio è la raccolta dati fine a se stessa, pre e post trattamento della CCSVI, per migliorare sempre più l’appropriatezza sia diagnostica che terapeutica di tale affezione.
La partecipazione è libera ed aperta a tutti coloro che vorranno contribuire alla conoscenza approfondita di tale patologia. Naturalmente tutta la produzione scientifica che i dati di questo progetto potranno esprimere vedrà come protagonisti coloro che hanno partecipato.
Aldo d’Alessandro, MD, SIFCS
Responsabile Gruppo di Studio della CCSVI
Società Italiana di Flebologia Clinica e Sperimentale
Fonte: http://www.sifcs.org/1/upload/osservatorio_nazionale.pdf