Albenga: agli studi Liguri si parla della Via Romana
ALBENGA – Appuntamento dedicato alla antica strada panoramica romana fra Alassio ed Albenga quello di oggi ( alle ore 16 e 30). Sarà lo stesso sovrintendente per i beni archeologici della Liguria Bruno Massabò a parlare del famoso e prezioso itinerario lungo la via Julia Augusta. Ad organizzare l’evento è stato l’ Istituto Internazionale degli Studi Liguri presieduto dall’ avvocato Cosmo Costa. Nella sala delle conferenze del Palazzo Peloso Cepolla, in piazza San Michele 12, Massabò interverrà sul tema: “ La via Iulia Augusta, realtà e progetti”. Alla relazione del sovrintendente seguirà la proiezione del filmato realizzato da Emerson Fortunato e Bruno Schivo. “ Il dottor Massabò- ci ha anticipato la dottoressa Josepha Costa Restagno, dell’ IISL- terrà una relazione di grande interesse, dal titolo La via Iulia Augusta, realtà e progetti. Lo studioso parlerà della viabilità antica del Ponente ligure, con particolare riferimento alla topografia di Albenga romana e del suo territorio e alle diverse emergenze archeologiche ubicate lungo il percorso stradale antico. Illustrerà poi le possibili prospettive di valorizzazione del tratto stradale antico tra Albenga e Alassio”. Molti ed importanti sono i reperti visibili lungo l’ itinerario che è stato spesso scelto dall’ Avis, da Amnesty, dal CAI, dal FAI e dallo stesso istituto degli studi liguri, per far conoscere il patrimonio archeologico e storico di Albenga ed Alassio: “ Speriamo- ha commentato il professor Franco Gallea della Consulta Ligure per la Cultura- che il progetto di cui da tanti anni si sente parlare si possa completare: mi riferisco al recupero integrale dell’ antico itinerario che da Vadum Sabatiae conduceva fino ad Albium Intemelium. Alcuni tratti sono già stati ripristinati e sono molto ben curati, altri devono essere messi in sicurezza. Fra quelli che possono essere percorsi attualmente alcuni sono davvero spettacolari come quello fra i Balzi Rossi e Sanremo e quello appunto fra Alassio ed Albenga. Si tratta di un grande patrimonio storico, artistico, archeologico, monumentale e naturalistico che andrebbe rivalutato e divulgato ancor più di quanto si sia fatto fino ad oggi”.
CLAUDIO ALMANZI