Carnevale 2013, magro? Per combattere la crisi i dolci si fanno in casa
Carnevale 2013, sempre più magro così sembra.
Sarà la grave situazione economica in cui versa l’Italia ma si sono depressi i consumi di frappe, castagnole, frittelle e altre specialitá locali.
Lo studio è stato fatto dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Secondo le previsioni di Cia, infatti, in tutto il periodo carnevalesco il consumo dei prodotti tipici sará pari a 19,5 milioni di chili con una riduzione in quantitá dell’11% rispetto allo scorso anno, quando erano stati consumati 22 milioni di chili di classici dolci della festa. Anche la spesa complessiva è stimata in calo a 120 milioni di euro, contro i 150 milioni del 2012.
Secondo le nostre previsioni della Cia, in tutto il periodo carnevalesco il consumo dei prodotti tipici sara’ pari a 19,5 milioni di chili con una riduzione in quantita’ dell’11 per cento rispetto allo scorso anno, quando erano stati consumati 22 milioni di chili di classici dolci della festa.
Anche la spesa complessiva e’ stimata in calo a 120 milioni di euro, contro i 150 milioni del 2012. Il fatto e’ che con la crisi e i portafogli vuoti – osserva la Cia – non solo il 50 per cento delle famiglie e’ obbligato a ridurre di netto il budget per la tavola, “rosicchiato” da utenze, affitti, mutui e carburanti, ma oggi ben due italiani su tre devono dire addio a ogni tipo di “sfizio” culinario, come appunto la pasticceria di Carnevale. Contemporaneamente, pero’, cresce il “fai da te” – sottolinea la Cia – con il 15 per cento degli italiani che, in occasioni speciali come questa, torna a mettere “le mani in pasta”. D’altra parte, la spesa per le frappe fatte in case si puo’ contenere entro i 5 euro per chilo, con un risparmio enorme rispetto ai prezzi al dettaglio. Al consumo, infatti, lo stesso quantitativo costa in media dai 14 ai 20 euro.