Candidoni: in campagna un bunker dell’ndrine? Operazione sul territorio fermato Francesco Alviano
Candidoni, sarebbe stato scoperto dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, del Ros e dello squadrone cacciatori un bunker sotterraneo di 10 metri quadrati che sembra potesse essere destinato ad ospitare la latitanza di Marcello Pesce, ritenuto il boss dell’omonima cosca di Rosarno, ricercato dal 26 aprile 2010.
Al rifugio si accedeva da una botola mimetizzata dalla vegetazione. I militari hanno arrestato Francesco Alviano, ritenuto vicino al latitante. Al rifugio sotterraneo, ritenuto nella disponibilita’ di Marcello Pesce, si apprende si accedeva mediante una botola mimetizzata dalla fitta vegetazione ed una scaletta metallica situata all’ingresso. L’ambiente sembra sia un monovano di circa 10 mq non era stato usato di recente ma poteva servire per sfuggire ai controlli stringenti delle forze dell’ordine. Nei pressi dell’ingresso, i Carabinieri hanno dissotterrato cavi elettrici e tubi, che confermano la destinazione illegale della costruzione sequestrata.
A seguito dei controlli messi in campo nel territorio i militari hanno ammanettato Francesco Alviano, che per gli inquirenti sarebbe vicino a Pesce ma sopratutto risulta essere il Giuseppe detto “Pino rospo” (tratto in arresto nel febbraio 2012, nel corso dell’operazione “Califfo 1″) e di recente condannato in primo grado alla pena di 9 anni e mesi 4 di detenzione, per la sua appartenenza alla cosca Pesce. Così secondo quello che si apprende da strettoweb, I fratelli Alviano sono noti gia’ dal 2004 alle Forze dell’Ordine, perche’ sul loro conto si sono espressi senza riserve tre collaboratori di giustizia che li dipingono come soggetti cresciuti a casa di don Peppino Pesce” il defunto patriarca della cosca, e da sempre considerati al servizio della famiglia. Su Francesco Alviano ricadono, inoltre, sospetti in merito alll’omicidio di Francesco ARcuri , avvenuto a Rosarno nel novembre del 1993.