Dall’ESA allarme sullo scioglimento dei ghiacciai artici
L’Agenzia Spaziale Europea (Esa), dall’analisi dei dati raccolti dal satellite Cryosat, fa sapere che al Polo Nord i ghiacciai si stanno riducendo a causa dell’aumento della temperatura terrestre; temperatura che, negli ultimi 50 anni, è aumentata di 2,4 gradi.
Dall’analisi delle informazioni della sonda spaziale, risulta che i ghiacciai dell’Artico si riducono del 13% durante l’estate e del 4% durante l’inverno. Ma il fattore che preoccupa di più è la riduzione dello strato di ghiaccio antico, cioè quello dal quale si sono venuti a creare gli attuali ghiacciai.
La sonda Cryosat, è equipaggiata con un’apparecchiatura radar che permette di analizzare lo strato più antico dei ghiacciai, riuscendo a valutarne lo spessore e il volume. Secondo i dati raccolti dal 2007 al 2012, l’estensione totale dell’Artico si è ridotta di ben 760 mila km quadrati, portando l’attuale sua estensione a 3,61 milioni di km quadrati.
Tommaso Parrinello, uno dei responsabili del progetto Cryosat, si dice preoccupato del fenomeno di scioglimento dello strato ghiacciato più vecchio, in quanto la perdita di volume dell’Artico risulta superiore a quella stimata, negli anni precedenti, dal programma di simulazione Piomas. Le aree che stanno subendo questo assottigliamento sono la Groenlandia, la parte nord-est delle isole Svalbard, in Norvegia, e l’arcipelago canadese.
Già qualche anno fa, una equipe di esperti dell’IPCC(Intergovernmental Panel on Climate Change), col compito di analizzare i dati sui cambiamenti climatici, prevedeva che lo scioglimento totale dei ghiacci del Polo Nord, sarebbe avvenuto nel 2050. Ma alla luce dei di quelli registrati da Cryosat, questa catastrofe annunciata, potrebbe già verificarsi nel 2020.