Italia

Trattativa stato-mafia, aspettando il processo

651465Inizierà il 27 maggio davanti alla Prima sezione della Corte d’Assise di Palermo, l’atteso processo che si baserà sugli accertamenti della trattativa stato-mafia.

Il giudice di udienza preliminare, Pier Luigi Morosini, ha rinviato a giudizio dieci imputati tra cui ex ufficiali dei carabinieri, boss di cosche mafiose ed ex politici. Ecco i nomi degli imputati: gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni; i capimafia Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonio Cinà e Giovanni Brusca ormai pentito; l’ex senatore Marcello Dell’Utri e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino. Tra gli imputati anche Massimo Ciancimino.

I dieci sarebbero accusati di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato, calunnia, falsa testimonianza e concorso in associazione mafiosa.

Dopo la decisione del Gup, Mancino ha commentato: “chiedo un processo rapido che dimostri la mia innocenza. Sono   certo che le prove da me fornite all’udienza preliminare sulla mia totale estraneità ai fatti contestatimi saranno accolte dal Tribunale in un dibattimento”. Un altro imputato, l’ex ministro democristiano Calogero Mannino, aveva chiesto di essere processato col rito abbreviato che si terrà il 20 marzo. Invece per il boss Bernardo Provenzano, l’udienza è stata rinviata per il 16 aprile dopo che i periti hanno escluso la minima attitudine della sua partecipazione al processo, a causa delle sue condizioni psichiche compromesse dovute sia ad una leggera forma di Alzheimer sia ad un intervento che ha provveduto alla rimozione di un’ematoma celebrale che lo stesso Provenzano si è procurato in seguito ad una caduta.

È rimasto soddisfatto del rinvio a giudizio il sostituto procuratore Nino Di Matteo che ha commentato: “è una tappa fondamentale, uno stimolo per andare avanti nelle ulteriori indagini per accertare cosa sia avvenuto in un periodo importante nella storia della nostra Repubblica”.

 

 

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