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All’Italia piace la raccolta differenziata. Era ora

I numeri della raccolta differenziataFinalmente all’Italia piace riciclare, l’Europa informa che ci si sta avvicinando sempre più al target del riciclo rifiuti richiesto per il 2020. E’ pure vero però che se nonostante tutto lo Stivale faccia passi da giganti ottimi i risultati anche dalla Campania c (+14%)  seguita da Marche (+13%) e Sardegna (+13%) regioni dove il tasso del salto di riciclo è stato ottimo.

A disegnare il quadro e’ l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), che vede cinque Paesi aver gia’ centrato l’obiettivo Ue di riciclo del 2020 nel 2010: Austria (63%), Germania (62%), Belgio (58%), Olanda (51%) e Svizzera (51%).


”In un periodo relativamente breve, alcuni Paesi hanno promosso con successo una cultura del riciclo, con infrastrutture, incentivi e campagne di sensibilizzazione. Altri continuano invece a restare indietro, sprecando enormi quantita’ di risorse” afferma Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’Aea. Per l’Italia, il rapporto Ue rileva forti differenze fra una regione e l’altra: nel 2010 il tasso di riciclo complessivo andava dal 9% della Sicilia al 59% del Veneto, il riciclo dei materiali dal 6% della Sicilia al 37% del Trentino Alto Adige e il riciclo dell’organico dall’1% della Basilicata al 26% del Veneto. 


Quanto al diffuso ricorso alla discarica, secondo l’Aea la tassa sulle discariche in Italia ”ha contribuito a dirottare i rifiuti” altrove, ma con un ”effetto limitato, perche’ la tassa e’ ancora bassa” e non darebbe ”incentivi sufficienti per una scelta alternativa”.


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