Esteri

Indonesia, proposta di legge shock, rapporti intimi fuori legge se non sposati

Indonesia, proposta di legge shock, rapporti intimi fuori legge se non sposati  Minacciato il carcere per i trasgressori.

Una revisione del codice penale indonesiano renderebbe illegale per le coppie che vivono insieme per fare sesso

 

Mentre nella gran parte del mondo cosiddetto “occidentalizzato” si continua a discutere di coppie di fatto, matrimoni omosessuali e parità tra figli anche se nati al di fuori dei matrimoni dall’altra parte del pianeta c’è chi prova introdurre norme che vietano completamente il sesso al di fuori del matrimonio paventando addirittura sanzioni penali per chi viola questa prescrizione. È corretto precisare, rileva Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che non ci è mai piaciuto ingerirci nelle vicende che riguardano le religioni o gli ordinamenti sovrani degli altri Paesi, ma quando si tratta di diritti umani che hanno valore universale, allora è opportuno segnalare i pericoli che scelte politiche vetuste per non dire obbrobriose possono comportare per i cittadini residenti in quegli stati.

Purtroppo, è notizia fresca di questi giorni che in Indonesia le persone non sposate sorprese a fare sesso rischierebbero fino a cinque anni di carcere secondo una nuova proposta di legge.

La norma contenuta in una proposta di revisione del codice penale renderebbe addirittura illegale anche per le coppie che vivono insieme fare sesso, con una potenziale condanna fino a un anno di carcere.


A confermarlo sarebbe il direttore generale del Ministero indonesiano della giustizia, Wahiduddin Adams, che ha confermato la proposta di  sanzioni per chi fa sesso prima del matrimonio. Ed i single verrebbero trattati ancora più duramente con una pena prevista fino a cinque anni di carcere.

Per la verità, secondo lo stesso rappresentante, le modifiche proposte rifletterebbero le norme e le prassi prevalenti nella società indonesiana.

Secondo quanto è dato apprendere, la proposta, almeno apparentemente avrebbe il sostegno di altri membri del Parlamento indonesiano.

Giovanni D’Agata

 

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