Salute

Sclerosi Multipla: Ashton Embry (Direct MS) – i dati dello studio PREMiSe sono diversi da quelli pubblicizzati

siddiquidi CCSVI in Multiple Sclerosis (USA) – Joan Beal

Ashton Embry, Presidente di Direct MS (ente di beneficenza che ha raccolto centomila dollari per sostenere la ricerca di Buffalo sulla CCSVI), ha serie preoccupazioni sulla recente pubblicità, video e comunicato stampa, relativa al poster dello studio PREMiSe presentato alla conferenza dell’AAN (American Academy of Neurology) a San Diego – in particolare,

quello che i ricercatori hanno pubblicizzato non è quello che mostra il poster.

Per vedere questo, ecco il comunicato stampa:

http://medicine.buffalo.edu/news_and_events/news.host.html/content/shared/smbs/news/2013/03/ccsvi-ms-2482.detail.html

ecco il poster:

http://www.hubbardfoundation.org/CCSVI_key_scientific_papers.html

Ecco la denuncia completa di Ashton Embry.

http://www.direct-ms.org/sites/default/files/Embry%20Premise%20Evaluation%20April%202013.pdf

E qui c’è un riassunto di Ashton Embry. Per favore leggetelo, è molto preoccupante.

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I dati reali dello studio PREMiSe non supportano le affermazioni e gli avvisi anti-CCSVI pubblicizzati dai ricercatori dell’Università di Buffalo

Ashton Embry, DIRECT-MS, aprile 2013

Riassunto rapido


I dati reali dello studio PREMiSe non supportano l’affermazione molto pubblicizzata che la correzione della CCSVI mediante angioplastica non è utile per la SM e che può peggiorare l’attività della malattia. In netto contrasto, i dati suggeriscono che la correzione della CCSVI può avere un’importanza sostanziale per la SM. Le affermazioni fuorvianti fatte dai ricercatori dell’Università di Buffalo sono basate su dati irrilevanti dalla Fase 2 dello studio in cui non è stata corretta a nessuno la CCSVI. Le infondate affermazioni anti-CCSVI potrebbero essere spiegate da conflitti di interesse.

Riassunto

I ricercatori sulla sclerosi multipla dell’Università di Buffalo (UB) hanno rilasciato un comunicato stampa ed un video su Youtube con l’affermazione che la Fase 2 del loro studio PREMiSe (controllato, randomizzato ed in doppio cieco) ha dimostrato che la correzione della CCSVI (ripristino del flusso venoso dal cervello più del 75%) mediante angioplastica venosa non è di utilità nella SM ed è potenzialmente dannoso.

Da un controllo dei dati dello studio PREMiSe nel poster presentato dai ricercatori dell’UB al recente convention dell’AAN (American Academy of Neurology) a San Diego si rileva quanto segue

1) A tutti i soggetti in aperto, parte della Fase 1 dello studio PREMiSe è stata corretta la CCSVI (ripristinato con l’angioplastica venosa più del 75% del flusso sanguigno). Hanno avuto risultati clinici molto buoni oltre i 6 mesi senza ricadute e solo 2 nuove lesioni tra i dieci soggetti

2) La Fase 2 dello studio PREMiSe è stata un fallimento, perché a coloro che sono stati sottoposti all’angioplastica non è stata corretta la CCSVI (vale a dire che non è stato ripristinato il loro flusso di sangue più del 75%).

3) Tra i diciannove soggetti della Fase 2, a cui non è stata corretta la CCSVI, ci sono state un totale di 4 recidive e 20 nuove lesioni.

4) Il motivo del fallimento della procedura di angioplastica per correggere la CCSVI nei soggetti della Fase 2 è sconosciuta ed è preoccupante perché c’era stato il 100% di successo nella Fase 1.

5) Il fallimento dell’angioplastica per correggere la CCSVI nei pazienti della Fase 2, qualsiasi confronto tra i risultati clinici dei pazienti con angioplastica e quelli simulati non ha alcun significato scientifico. Le differenze riscontrate tra i risultati clinici dei due gruppi sono puramente casuali ed una conseguenza della dimensione molto piccola dello studio e dell’ammissione allo studio solo di persone con SM attiva.

6) Gli ottimi risultati clinici dei soggetti della Fase 1, ad ognuno dei quali è stata corretta la CCSVI, rispetto ai risultati clinici negativi dei soggetti della Fase 2, a nessuno dei quali è stata corretta la CCSVI, suggeriscono che il trattamento CCSVI può avere una notevole importanza per la SM.


Un ulteriore fattore complicante è che alcuni dei ricercatori coinvolti nello studio PREMiSe hanno un grande conflitto di interessi, nel senso che ricevono ingenti somme di denaro dalle case farmaceutiche per la SM. Poiché il trattamento della CCSVI potrebbe potenzialmente sostituire in alcuni casi la terapia farmacologica, i ricercatori compromessi ed i loro sostenitori delle compagnie farmaceutiche avrebbero potenzialmente e finanziariamente da guadagnare da affermazioni fasulle sul fatto che il trattamento della CCSVI non ha nessuna utilità e che può anche essere dannoso.

I ricercatori dello studio PREMiSe hanno lanciato una grande campagna mediatica a) per affermare che i loro dati hanno mostrato che il trattamento CCSVI non ha avuto alcuna utilità e potrebbe essere dannoso, b) per dissuadere le persone con SM dall’ottenere il trattamento per la CCSVI al di fuori di studi clinici, e c) per dissuadere gli operatori dal fare trattamenti per la CCSVI. Queste affermazioni ed avvisi sono del tutto infondati a causa della mancanza di significatività dei risultati della Fase 2, in cui a nessuno è stata corretta la CCSVI. Potrebbero essere stati motivati da grandi conflitti di interesse di cui sopra.

L’Università di Buffalo dovrebbe ritrarre il comunicato stampa attualmente disponibile ed il video su Youtube e sostituirli con dei nuovi che contengano la vera storia raccontata dai dati dello studio PREMiSe.

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Perché Direct MS ha sostenuto finanziariamente la ricerca di Buffalo sulla CCSVI, raccogliendo centomila dollari – Il Dott. Embry ha tutto il diritto di segnalare i problemi connessi con la presentazione di questo studio.

Condividete i vostri pensieri, e condividete queste informazioni con la stampa, con la vostra comunità SM, con i politici e con le altre parti interessate.

Abbiamo bisogno di una ricerca indipendente —- questo è troppo importante.

Joan Beal

Fonte: http://www.facebook.com/notes/ccsvi-in-multiple-sclerosis/ashton-embry-direct-ms-premise-trial-data-different-than-publicity/10151498411637211

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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