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Omegna Don Marco Rasia è stato arrestato con l’accusa di pedofilia

preteDon Marco Rasia, 42 anni, è stato arrestato con l’accusa di pedofilia.

Don Marco Rasia fino alla settimana scorsa coadiutore della parrocchia e dell’oratorio di Omegna, centro sulla sponda Nord del Lago d’Orta, nel Verbano-Cusio-Ossola. L’arresto è avvenuto su richiesta della Procura della repubblica di Novara ed è stato eseguito dalla squadra mobile di Novara sabato mattina e reso noto soltanto domenica. I fatti a cui si riferisce l’indagine sarebbero avvenuti a Castelletto Ticino, paese dove molti lo ricordano positivamente e dove il prete aveva mantenuto forti legami. E proprio a Castelletto. Le indagini devono ora accertare se altri episodi analoghi si siano verificati anche a Omegna.

Don Marco Rasia era stato sacerdote per 12 anni a Castelletto Ticino, nel Novarese, fino al 2009. Nei giorni scorsi aveva chiesto al Vescovo di Novara, Mons. Franco Giulio Brambilla, di rinunciare all’incarico.
A quanto si apprende  Mons. Brambilla aveva acconsentito alla rinuncia “concedendogli – dice una nota della Diocesi – un periodo adeguato in cui potesse staccarsi dagli impegni pastorali”. “La decisione del vescovo – precisa il comunicato – era motivata da elementi per i quali non era possibile prevedere i successivi sviluppi”. A Omegna le moltissime persone che conoscono il sacerdote sono incredule. Lo stesso accade anche a Castelletto Ticino, paese dove molti lo ricordano positivamente e dove il prete aveva mantenuto forti legami. E proprio a Castelletto Ticino, a quanto si apprende, sarebbero avvenuti i fatti oggetto dell’accusa.

La Diocesi di Novara, cui fa capo la parrocchia di Omegna, nel Verbano-Cusio-Ossola, esprime in una nota “sorpresa, sgomento e tristezza, dopo aver appreso per via ufficiale la notizia del provvedimento di custodia cautelare emesso nei confronti del sacerdote don Marco Rasia”, accusato di pedofilia. “In attesa di prendere esatta conoscenza delle imputazioni addebitate a don Rasia – prosegue il comunicato – la Diocesi esprime profonda fiducia nell’operato della magistratura inquirente e attende gli sviluppi della vicenda, garantendo massima trasparenza nei confronti della comunita’ civile ed ecclesiale”.

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