Oggi con il maxi blitzt alle cosche calabresi che gestiscono il Locale di Giaveno finiscono in manette anche dei cittadini residenti in Sardegna.
Ben 21 i fermi in custodia cautelare un pò in tutte le regioni di Italia, che da Giaveno a quanto pare organizzavano un vero ipermercato della droga, soprattuto hashish, con partite di 500kg destinate al mercato sardo ma anche armi ed altro.
A Giaveno la presenza del Locale è stato confermato da vari pentiti, tra cui il giovanissimo affiliato oggi pentito Cristian Talullo . Una locale con delle peculiarita’: secondo le indagini a capo della cosca c’era un catanese, Giuseppe Mirabella, con affiliati diversi siciliani, (tra cui i noti fratelli Magnis), e solo un calabrese. Inoltre nessuno risiedeva nella zona di Giaveno e di fatto operavano ”in trasferta”. Una cosca di cui sono stati individuati una ventina componenti e che da quanto emerge dalle ‘indagini avrebbe mantenuto costanti rapporti con le ‘ndrine di Rosarno. Nel corso dell’operazione sono stati eseguite perquisizioni in Sardegna, Emilia Romagna e Valle d’Aosta e disposti sequestri preventivi di immobili per un valore di circa 1,5 milioni di Due degli arresti sono stati eseguiti in Spagna, due in provincia di Sassari e il resto tra le province di Torino e Cuneo.
In Sardegna vengono fermati Antonio Casu, 50 anni di Ozieri, domiciliato a Berchidda, Natalino Isoni 41 anni residente a Monti e suo fratello Walter Isoni di 45 anni, bloccato vicino a Torino.