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Calabria: attenzione alle truffe. E’ allarme vendita oggetti preziosi

Calabria: attenzione alle truffe. E' allarme vendita oggetti preziosi Calabria, è allarme. Secondo quanto emerso da una recente inchiesta sondaggio gestita e commissionata da  Altroconsumo, ci sarebbero moltissime famiglie costrette dalla crisi a vendere i propri oggetti preziosi in oro o argento.

Molti sarebbero poi i beni ereditati dalle famiglie che a quanto pare svaniscono nel nulla. Secondo quanto dichiarato da Pietro Vitelli, responsabile regionale di Altroconsumo, in terra di Calabria, come un pò in tutta Italia (ndr) sono in crescita i negozi che ritirano gioielli, oro, argento e pietre preziose.

Secondo quanto si apprende anche i prezzi del ritiro variano e per quanto indagato e scoperto da Altroconsumo  i prezzi sono così variabili che si possono avere anche oltre 100 euro di differenza. Si può vendere un bracciate per 250 euro mentre in altro negozio se ne può ricavare 360 euro ma è vero che secondo i prezzi dell’oro a rigore di Borsa lo stesso bracciale sarebbe dovuto costare circa 340 euro.

Quello che manca anche qui è la trasparenza delle informazioni, in Calabria in media i prezzi offerti sono sicuramente inferiori rispetto a quelli resi noti dalla Borsa. Pochissimi sono, secondo quanto rilevato da Altroconsumo i negozi situati a Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria, Crotone e Vibo Valentia  che offrono i prezzi come da Borsa e ancora id meno sono coloro che espongono i cartelli con prezzo al grammo.

Attenzione alle truffe in agguato. Altroconsumo consiglia di


– Verifica il peso. Prima di andare in negozio, misura (al grammo) il peso dell’oggetto che vuoi vendere. Eviterai raggiri legati all’uso di bilance truccate.

– Controlla la quotazione. Verifica che il prezzo dell’oro che ti è stato comunicato sia quello reale della giornata, controllando le quotazioni che trovi su giornali o internet.
– Confronta le offerte. Non fermarti al primo, ma verifica le offerte girando per più negozi.
– Fatti pagare in modo trasparente. La normativa antiriciclaggio prevede che, per i pagamenti di importo superiore a mille euro, non si usino contanti, ma assegno o bonifico. In caso di controlli, saresti punito con una multa salata.


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