CalcioScommesse. La partita infinita. Il pentito Bonaventura smentisce e querela il presidente Raffaele Vrenna
In Italia da qualche tempo si parla e si riparla di Calcioscommesse, lunghe e difficoltose sono state le inchieste legate allo strano sottobosco del mondo calcistico.
Anche nel calcio sembra si fosse infiltrata la criminalità organizzata e tempo fa a parlare, intervistato da Federico Ruffo, era stato Luigi Bonaventura, ex boss dell’ndrangheta crotonese, che aveva persino partecipato alla puntata di Presadiretta “Ladri di Calcio”.
Così l’abile staff giornalistico condotto da Riccardo Iacona aveva raccontato ed approfondito quel che sembra si muovesse tra calcio e crimine. Giornalismo di inchiesta magistrale che però spesso non piace. Immediatamente dopo la trasmissione sono scattate le lamentele da parte del presidente del Crotone Calcio, Raffaele Vrenna che lamentava la presunta faziosità del pentito Bonaventura.
Bonaventura in quella trasmissione raccontava dei legami, nemmeno tanto presunti, tra lui e Raffaele Vrenna, cugino ma anche un suo ex datore di lavoro. Bonaventura però in quel servizio televisivo avrebbe approfondito presunti legami tra le ‘ndrine calabresi e le squadre di calcio e la cosa non piacque al presidente della Crotone Calcio che immediatamente dopo il servizio di Iacona smentisce i presunti rapporti di parentela tra lui e l’ex boss crotonese. Secondo Vrenna si screditerebbe il buon nome dell’FC Crotone e sempre secondo quanto riportato in un articolo reperibile su CN24, per Vrenna le parole di Bonaventura sono false.
Bonaventura, che invece sente lesa la sua dignità e sopratutto vedrebbe sminuire il suo ruolo di collaboratore di giustizia a seguito di diversi commenti online, non ci sta e se in un primo momento si è limitato a minacciare querela ad Aprile sporge formale denuncia.
Luigi Bonaventura, ex boss, oggi pentito, nella sua denuncia querela a Vrenna, smentisce alcune dichiarazioni del presidente del FC Crotone, dimostrando di essere parente perchè il nonno(il vecchio boss defunto Luigi Vrenna u zirru) di Bonaventura risulterebbe essere cugino di Raffaele Vrenna, così come lo stesso Bonaventura avrebbe lavorato in una delle società (non sportive) gestite dallo stesso Vrenna negli anni 90, e, a riprova della veridicità delle sue dichiarazioni, avrebbe addirittura i versamenti INPS. Ma non finisce qui, torna nell’occhio del ciclone la partita Crotone Juventus
Crotone-Juventus si giocava il 19 settembre del 2006 alle 20.45, secondo Vrenna, da quanto si apprende mezzo stampa ed in particolare da in un testo pubblicato sul Il Crotonese, del 17 gennaio, versione online:
” il sig. Bonaventura è stato protagonista di una sparatoria con il padre, nella quale è rimasto ferito. Latitante durante la giornata, lo stesso si è costituito, nel pomeriggio dello stesso martedì, accompagnato dal suo legale presso l’ospedale di Crotone”.
Anche questo però è smentito dalle parole di Luigi Bonaventura che quel giorno, sebbene abbia subito un agguato ad opera del padre non è nè rimasto ferito nè si è costituito.Non solo, in oltre sei anni di collaborazione, a differenza di quanto afferma il presidente del FC Crotone, il pentito Luigi Bonaventua e’stato sempre definito da più sentenze e magistrati altamente attendibile continuando allo Stato attuale a collaborare attivamente con diverse Procure italiane.