Razzismo e volgarità vanno tenuti lontani dallo sport, dalla politica e dagli ambienti di socializzazione e intrattenimento. Ad un giorno dall’importante partita capitolina per la finalissima per Coppa Italia, le delegazioni delle due squadre, Roma e Lazio, si incontrano davanti al capo dello Stato Giorgio Napolitano.
“La faziosità becera va spazzata via dagli stadi così come dalla politica” è stato il commento del Presidente, Giorgio Napolitano. “Se riusciamo ad avere una competizione che non diventi contrapposizione cieca – ha continuato il Presidente davanti alle due delegazioni – l’Italia avrà fatto un grande passo in avanti”.
Competere sì, ha sottolineato ma “la contrapposizione alimentata da certe fazioni delle tifoserie, nella politica, sia nel calcio, è altra cosa”. Questo monito arriva dopo un giorno dalla decisione dell’Esecutivo dell’Uefa di inasprire le sanzioni per i casi di razzismo e violenza e che entreranno in vigore a partire dal 1° giugno.
La delegazione della Lazio era composta dal presidente Claudio Lotito, Louis Saha e il responsabile della comunicazione Stefano De Martino. Per la Roma erano invece presenti il presidente James Pallitta, l’allenatore Aurelio Andreazzoli, Claudo Fenuccio e il vicecapitano Daniele De Rossi, il quale ha sottolineato la responsabilità dei giocatori di dare il buon esempio.
“Col presidente Napolitano abbiamo parlato dell’importanza della sfida sportiva e anche della responsabilità che abbiamo noi giocatori” ha detto De Rossi. “In campo dobbiamo evitare gesti eccessivi e dare l’esempio, senza dare eccessi di tensione all’ambiente. Ma io sono fiducioso convinto che questo derby possa essere solo una festa. Lascino a casa tutti i coltelli. Certo in passato sono successi episodi spiacevoli, e non solo a Roma. Ma non guardiamo al passato e ragioniamo positivo, pensando solo all’aspetto sportivo”.
