Quando rompere con le ‘ndrine è una scelta d’amore. Luigi Bonaventura si racconta a Storie Vere
Luigi Bonaventura, ex boss dell’ndrangheta crotonese oggi pentito, si racconta a Storie Vere, programma inserito nel palinsesto dei Unomattina.
Raccontarsi è difficile, farlo a volto scoperto, nel caso di un pentito assume tutto un altro significato, specie quando è in gioco la propria vita e quella dei propri figli, ma l’ex reggente della famiglia Vrenna Bonaventura non racconta solo sé stesso ma denuncia pubblicamente, per l’ennesima volta la strana situazione in cui i collaboratori di giustizia, sebbene siano un immenso patrimonio per lo Stato, combattono una quotidiana lotta per la sopravvivenza.
Luigi Bonaventura, come già anche altre volte ci ha raccontato nasce giovane d’onore, nasce in una delle più antiche e potenti famiglie calabresi, ed anche i suoi figli ereditano, come il cognome anche “l’onore”.
Nonostante l’educazione quasi militare imposta a Luigi, sarà lui poi, per amore dei propri figli sceglie di abbandonare le ‘ndrine calabresi e di collaborare con lo Stato, Bonaventura spezza una catena, un vincolo di sangue che avrebbe delegato al primogenito il ruolo di giovane d’onore e alla secondo genita quello di sorella d’omertà, vite diverse da quelle che invece l’ex boss tenta di dare oggi ai propri figli.
Ascoltare però la narrazione della viva voce dellex boss è qualcosa di diverso rispetto a leggere, ad ognuno di voi le conclusioni e le proprie deduzioni.
Nel link sotto potete ascoltare il servizio andato in onda su Rai Uno il 27 maggio 2013.