Palermo: Miccoli chiede scusa. C’è chi non accetta le scuse del calciatore
Miccoli ha deciso di chiedere scusa a Palermo. Il calciatore chiede scusa dopo essere stato accusato di aver pronunciato la frase “Quel fango di Falcone” intercettata dagli inquirenti. Così dopo essere stato interrogato ha deciso di palesare la sua posizione dichiarando così .
“Per me è un giorno importante , dopo tutto quello che è successo non riesco a dormire la notte perché sono uscite delle cose che io non penso assolutamente e l’ho dimostrato anche con i fatti. Al di là della generosità, l’ho dimostrato scendendo in campo nel 20esimo anno della morte di Falcone. Sono qui per chiedere scusa alla città di Palermo, alla mia famiglia che mi ha fatto crescere in un contesto di valori e di rispetto. Sono un padre famiglia – dice piangendo – e voglio crescere i mie figli nella legalità. Sono un calciatore e non sono mafioso. In questi anni anni che sono stato a Palermo, sono stato amico di tutti in modo spontaneo senza pensare a cosa andavo incontro. Sono contento che sia uscito tutto perché per me può essere importante. Spero un giorno di poter essere testimone della legalità delle associazioni della signora Falcone”.
Non tutti però gradiscono le scuse, pubblichiamo così come ricevuta una lettera firmata Luca Lecardane.
Caro Fabrizio Miccoli,
ho letto le tue dichiarazioni con cui chiedi scusa alla città per le tue dichiarazioni su Falcone (nelle intercettazioni di cui è stato oggetto un boss si sente la tua voce con cui dai del fango al magistrato ucciso dalla mafia) leggo che piangevi ma potevi pensarci prima.
Chiedi scusa alla città per quel “fango” ripetuto più volte, l’hai detta a Palermo, in una città ferita ancora per quelle morti, in una città in cui la mafia c’è ancora.
Dici di non essere mafioso e infatti chi ti accusa di essere mafioso sbaglia.
Prendo a prestito le parole di Giovanni Falcone:“per lungo tempo si sono confuse la mafia con la mentalità mafiosa”.
Il tuo atteggiamento, quello per cui chiedi al figlio del boss di aiutarti per recuperare un credito, è intriso di mafiosità, cioé di un atteggiamento per il quale i siciliani sono famosi, e di cui il mafioso e il suo essere tale è solo l’esasperazione . Quello di non rivolgersi alla giustizia, quello per cui è meglio rivolgersi agli “amici” per cercare una scorciatoia, il pensare mafioso nasconde un’implicita sopraffazione della soggettività individuali e la vittima non si rivolge alle persone competenti(sia il professore, il magistrato o un esponente delle forze dell’ordine) per chiedere giustizia, altrimenti si è sbirri e spioni.
No Fabrizio, sarai anche un grande campione, hai dato anche tante emozioni, calcisticamente parlando, ai tifosi, ma io combatto il tuo atteggiamento e l’atteggiamento di quelli come te, per questo, subito dopo la morte di Falcone e Borsellino ho cominciato a fare politica, per questo chiedo sempre lo scontrino e difendo sempre i più deboli dalle angherie dei mafiosi e dei
mafiositi (passatemi il neologismo).
Per questo le tue scuse non le accetto Luca Lecardane