Vi è mai capitato di visitare una città o un posto che avete tanto desiderato vedere, ma che poi, una volta visitata, non vi ha lasciato una bel ricordo, anzi tutto il contrario?
Questa sensazione ha un nome ben preciso: la Sindrome di Parigi! Un disagio che può nascondere un vero e proprio problema psicologico, con sintomi che vanno dall’ansia alle allucinazioni, dalla depressione alle manie di persecuzione.
Ma da dove deriva questo nome? Perché proprio Parigi? Il nome deriva dalla disillusione di molto turisti giapponesi una volta giunti a Parigi, e, soprattutto, dopo aver compreso la vera realtà parigina.
Ma facciamo un passo indietro. Parigi, nel grande Paese nipponico, viene spesso rappresentata come una piccola cittadina amichevole, dove tutti i suoi cittadini sono cordiali, facenti parte di un ceto sociale alto. Una volta giunti a destinazione, tutto ciò che loro avevano immaginato di questa città, s’infrange inevitabilmente. Entrano in una città che in realtà è una metropoli, con tutti i suoi pregi, ma anche i suoi difetti, come una qualsiasi metropoli può rappresentare. I suoi cittadini non sono così cordiali come tanto viene decantato dalle agenzie di viaggi, anzi, sono tra i più scorbutici, maggiormente con chi non parla la loro lingua. Insomma davanti ai loro occhi diventa ben evidente la differenza di cultura tra loro e i parigini. E’ così che ad un solo giorno dall’arrivo sono molti i giapponesi a chiedere aiuto presso le loro ambasciate.
Ma la colpa di tutto ciò di chi è? Senza dubbio della politica del turismo parigino che, rispetto alle altre metropoli che non nascondono i loro “lati oscuri”, continua a celebrarsi come un graziosissimo borgo colorato e cordiale, creando la delusione di tutti quei turisti che arrivano dall’altra parte del mondo.