Lo swap è anche una gradita occasione per fare amicizia e per conoscere gente. Durante questi raduni, che possono anche diventare cittadini, si ha l’opportunità di confrontarsi, chiedere suggerimenti e soprattutto dare nuova vita ad oggetti che pensavamo ormai inutili. Negli swap party possiamo barattare anche i regali non graditi, le bomboniere che giacciono in soffitta oppure i nostri manicaretti.
Per organizzare un swap, si può iniziare a chiamare tutti gli amici, suggerendo loro di portare con sè altri amici o parenti. Un’alternativa sono i social network e le mail. Se poi desideriamo trasformare il swap in qualcosa di più stimolante, possiamo chiedere che ognuno porti un qualcosa da mangiare: tramezzini, patatine, spremute o una semplice torta casalinga. In questo modo il nostro swap diventa un’occasione conviviale, un momento di distensione durante il quale assaggiare prodotti diversi e scambiare ciò che non ci piace più con qualcosa di più bello e intrigante.
La filosofia di queste riunioni non è certamente quella di conteggiare chi ha preso di più, quanto quella del risparmio, senza dimenticare che stiamo dando una mano alla natura. L’unica regola alla quale attenersi e da non trasgredire è che l’abbigliamento così come il resto della merce deve essere in buone condizioni; niente deve essere rotto, macchiato o rovinato. Insomma, bisogna scambiarsi oggetti che possano essere riutilizzati, senza che si debba ricorrere ad interventi invasivi o costosi. Questo discorso vale anche per libri, dvd, cellulari e altri gadget.
Perchè questa iniziativa sia anche etica, tutto ciò che non è stato scambiato può essere donato alle associazioni che si occupano di volontariato e che accettano indumenti e altri oggetti.