Giovani, birra e sostanze illegali. I dati di uno studio svizzero
Gli amanti della birra bevono in quantità eccessiva e consumano sostanze illegali. Soprattutto fra i giovani. Lo dice uno studio svizzero. Il governo ed il legislatore introducano misure disincentivanti al consumo eccessivo di alcol
Secondo una ricerca condotta dall’Università di Zurigo e dal policlinico universitario vodese i giovani uomini che amano la birra adottano comportamenti più a rischio rispetto ai loro coetanei che preferiscono il vino o che non hanno una predilezione per una bevanda alcolica in particolare.
Peraltro, gli amanti della birra berrebbero in quantità eccessiva e consumerebbero più sostanze illegali. L’indagine ha riguardato 5.400 uomini di 20 anni di età media provenienti da tutta la Svizzera e di tutti i ceti sociali. Ciò che emerso é abbastanza chiaro: durante una settimana, i bevitori di birra consumano spesso più di una ventina di bevande alcoliche e tendono a fumare cannabis almeno una volta. Inoltre, ammettono di aver provato una sostanza illegale negli ultimi dodici mesi. Gli amanti del vino, invece, sarebbero meno attratti dagli stupefacenti. La birra risulta essere la bevanda alcolica preferita dai giovani. Un terzo delle persone interrogate apprezza il luppolo, mentre il 5% privilegia il vino. Per Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, anche se la ricerca riguarda un paese nel quale la birra é una bevanda tipica, i risultati non dovrebbero comunque discostarsi dalla realtà italiana perché di questi tempi a favore della birra gioca il prezzo che la rende maggiormente accessibile ai giovani adulti come confermato anche dal dottor Meichun Mohler-Kuo, dell’Istituto di medicina preventiva dell’Università di Zurigo. Questa bevanda, inoltre, si trova spesso nelle feste e nei concerti, dove i comportamenti a rischio sono frequenti. Nell’ottica di prevenzione dall’abuso dell’alcol che da anni denota una delle attività dell’associazione, i dati in questione dovrebbero far procedere il governo ed il legislatore ad adottare ogni tipo di misura disincentivante al consumo di tale bevanda tra le fasce più giovani della popolazione a partire da un aumento della tassazione o addirittura dal l’introduzione di un’accise specifica sulla stessa.