Economia

Doppia preferenza di genere: Dichiarazione di Tiziana Mori, coordinatrice Idv provincia di Cagliari

Doppia prefernza di genere: Dichiarazione di Tiziana Mori, coordinatrice Idv provincia di CagliariCagliari, 28 agosto 2013 Leggo con profondo disappunto che in Regione si è votato di nuovo a scrutinio segreto, bocciando nuovamente la doppia preferenza di genere con 21 voti a favore e 45 contrari. Come ho espresso in varie occasioni, mesi fa,alla luce di questa ennesima beffa, ribadisco il mio pensiero. Ritengo che sia necessario garantire un’adeguata partecipazione delle donne nella politica e nelle attività istituzionali.

L’ingresso delle donne nelle Istituzioni dovrebbe avvenire in modo spontaneo, sopratutto all’interno di sistemi democratici come il nostro. Invece, devo constatare amaramente che esistono ancora tante discriminazioni tra i generi. Per questo si arriva al punto di dover promulgare disegni di legge, analoghi al filone delle “quote rosa” varate in molti Paesi europei, per consentire alle donne in carriera e alla loro indiscutibile capacità, non solo il diritto, ma la concreta possibilità di occupare un posto negli organi decisionali. Per questo anche in Italia si è scelta la strada di ricorrere agli strumenti legislativi per dare sostegno alla loro volontà di partecipare alla vita pubblica.

Ciò è la c.d. democrazia paritaria, in cui noi donne, dobbiamo insegnare ai c.d. democrazia paritaria, in cui noi donne, dobbiamo insegnare ai nostri figli, con il nostro impegno e lotta quotidiana che ciò è naturale, perché viviamo appunto in uno Stato democratico. Vorrei riportare anche i dati contenuti nell’Unione Interparlamentare (IPU) e nel Database “On women and men in decision-making” della Commissione Europea, dove si presenta il quadro esaustivo dei risultati delle ultime elezioni nei vari Paesi europei; da esso si rileva che il sistema delle quote ha avuto particolare successo in Svezia e in Finlandia dove sono state elette rispettivamente il 47 e il 42% delle donne; subito dietro, i Paesi Bassi e la Danimarca.
Passando all’Italia, ricordo poi che in Campania l’introduzione della doppia preferenza di genere ha consentito l’ingresso in Consiglio Regionale di ben 16 donne, passando dal dal 3,35% al 23,3%) (legge regionale n.4/2009) . Il rinnovamento della politica non può perciò prescindere dalle donne. Per questo ho aderito tempo fa alla petizione presentata da “Se non ora quando” per sostenere una maggiore presenza della componente femminile nei posti apicali. Ciò significa però, anche rielaborare i percorsi formativi di selezione verso le carriere politiche e gli step verso le stesse, dove risulta necessaria una ridefinizione del settore.

Invito, pertanto le donne e gli uomini sardi a sostenere questa forma di garanzia paritaria e le iniziative atte a sostenerla e a realizzarla concretamente.
Dobbiamo reagire a questa vergogna! Tiziana Mori, Coordinatrice provinciale
Donne IDV Cagliari

Alessandro Zorco
Ufficio stampa dell’Italia dei Valori
Regione Sardegna
Cell.: 340.3904131

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