Sclerosi Multipla: lo studio canadese sulla CCSVI non è corretto
La settimana di Ferragosto è stata caratterizzata da un duro attacco mediatico contro la teoria del prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara) sull’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) nella sclerosi multipla (SM).
I media hanno infatti diffuso trionfalmente i risultati di uno studio ecografico canadese pubblicato dall’Università McMaster di Hamilton (Ontario) sulla rivista scientifica PloSOne ed intitolato “Evidenze contro il coinvolgimento di anomalie venose croniche cerebrospinali nella sclerosi multipla. Uno studio caso-controllo“.
Il prof. Zamboni ha subito pubblicato sulla stessa rivista una lettera dove ha spiegato con chiarezza come i ricercatori canadesi, benché nel passato si siano recati per una settimana a Ferrara, non abbiano poi volontariamente applicato il protocollo suggerito dallo stesso Zamboni, non trovando quindi la CCSVI nei pazienti canadesi esaminati.
Tutto ciò è stato chiaramente affermato anche in una lettera del 28 agosto 2012, scritta dal dottor Paulseth, uno dei ricercatori e co-autori dello studio ed indirizzata all’Assicurazione Sanitaria dell’Ontario. Il team dell’Università McMaster ha inventato un proprio protocollo cambiando tra l’altro l’angolo della sonda ecografica. Di seguito riportiamo una citazione testuale dalla lettera scritta dal dottor Paulseth:
“Un nostro gruppo della McMaster guidato dall’investigatore principale prof. I. Rodger , ha concluso uno studio ecografico e di MRV su 100 pazienti con SM e 100 controlli sani bilanciati per età e sesso. Siamo ora nella fase di pubblicazione. I nostri radiologi sono stati accecati. I nostri tecnici non sono stati completamente accecati ma abbiamo fatto uno sforzo con i pazienti meno gravemente compromessi per mascherare se erano pazienti con SM o controlli. I nostri tecnici erano stati in Italia per imparare la tecnica da Zamboni e dal suo gruppo. I nostri risultati sono sorprendentemente negativi. Utilizzando il protocollo ecografico di Zamboni abbiamo trovato la CCSVI in solo 1 su 100 pazienti con SM e in nessuno dei controlli. Non abbiamo trovato anomalie significative anche con la MRV. I nostri risultati sembrano essere spiegati da considerazioni tecniche. I tecnici e i radiologi hanno scoperto che cambiando l’angolo della sonda ecografica l’apparente inversione del flusso sanguigno è improvvisamente scomparsa all’ecografia e ha cambiato direzione. Zamboni aveva incluso come uno dei suoi criteri per la CCSVI l’evidenza ecografica delle vene di drenaggio del SNC aventi un flusso nella direzione opposta (verso il cervello) da ciò che viene normalmente visto. Zamboni non ha insistito nell’applicare la sonda ecografica a più di un sito sulla vena. Noi abbiamo richiesto una prova persistente dell’inversione di flusso a diversi angoli della sonda prima di accettare il risultato come anormale. Fondamentalmente concludiamo che molte delle sue osservazioni, in particolare sull’inversione del flusso sono artefatti“. Scritto il 28 agosto 2012 dal dott. JE Paulseth , FRCP ( C ) PEC / fp
Nella medesima rivista PloSOne è stato inoltre accettato il seguente commento:
“A causa dello sviluppo della dalfampridina all’Università McMaster e della posizione dell’autore corrispondente in questa istituzione, credo che l’evidente conflitto di interessi dovrebbe essere dichiarato”.
Fonti:
http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0072495
http://www.plosone.org/attachments/pone.0072495.comment1.pdf