CCSVI-Campania Onlus risponde al prof Mauro Giacca
Egregio Prof. Mauro Giacca,
negli ultimi quattro anni e cioè da quando mi sono ammalata di Sclerosi Multipla, ne ho sentite tante di ingiurie sulla CCSVI, dalle innumerevoli morti senza funerali al famoso 3% dello Studio Cosmo; apice che non credevo sarebbe mai stato superato, eppure mai dire mai!E’ proprio vero che il mondo è bello perché vario ed effettivamente devo attribuirle il gran merito di avermi fatto ridere a crepapelle!
Non lo avrei mai detto che ciò sarebbe potuto accadere leggendo un articolo contro la CCSVI, pardon, c’è anche il Metodo Stamina di mezzo; strano che non abbia nominato anche Di Bella, le sarà passato di mente o forse avrà avuto le sue buone ragioni per non menzionarlo.
Cosa poco chiara è però quale sia l’aneddoto da cui sarebbe uscita l’Associazione promotrice dello Studio Cosmo ed in quale scienza sia entrata. Strano anche tanto accanimento a dire il vero, ma parliamo di fatti e non di ipotesi, che si sa, se non c’è il doppio cieco valgono a poco!
Facendo onor di cronaca ai bambini che da vegetali e con pochi mesi di vita hanno ricominciato ad interagire, mangiare, respirare autonomamente e chissà cos’altro appena avranno la possibilità di fare altre infusioni, passiamo alla CCSVI e Sclerosi Multipla.
Io ovviamente sono un epigono, nomignolo mai affidatomi ma va bene, non si sa mai che ciò non possa comportare qualcosa di buono.
Comincerei quindi dal fatto che sono farmaco resistente o almeno così sembrava visto che stavo peggio con e sono rinvenuta in meglio senza.
Ma preferirei condividere con lei i benefici che l’intervento di CCSVI mi ha donato e che ancora oggi, a distanza di 16 mesi, continuano a migliorare anche se non sono guarita come la Mantovani: stanchezza cronica, forza , concentrazione, controllo della vescica, sensibilità sessuale, deglutizione, equilibrio, dolori muscolari, rigidità ed emicranie.
A dirla tutta, caro Professore, le prime tre problematiche migliorano giorno dopo giorno ma tutte le altre non fanno più parte di me, alcune fin dal momento dell’ultimo pallonamento in vena.
Assimilato ciò, moltiplichi per centinaia di pazienti e a tutti questi sottragga pure chi per ritrovare quei benefici ha dovuto rioperarsi(poi però dovrà aggiungerli nuovamente); fatto ciò sottragga quella minoranza che purtroppo non è riuscita a risolvere e vedrà che la cifra ottenuta non le darà un’opinione ma un’esperienza vissuta realmente.
Anche lei vuol parlare di effetto placebo?
Lasci perdere, abbiamo detto che è la varietà ciò che muove il mondo; per avere tale primato, tra i tanti studi che vedo può vantare, ne svolga uno che dimostri che siamo tutti visionari ma che sia davvero LO Studio e non UNO Studio come il Cosmo.
Cordialmente,
Celeste Covino
Presidente
CCSVI-Campania Onlus
Portici, 19 Settembre 2012
** In riferimento all’articolo pubblicato da IL PICCOLO, il 13 Settembre 2013:
http://www.icgeb.org/tl_files/News%20italiano/Notizie%202013/Al%20Microscopio%202013/Microscopio%2030.pdf