Prodani (M5S), impatto sanitario e pubblicazione dati area industriale triestina – Interrogazione del 17 settembre 2013
Interrogazione a risposta in commissione
PRODANI.
– Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello Sviluppo economico.
– Per sapere
– premesso che: il 20 giugno c. a. l’europarlamentare Andrea Zanoni dell’ALDE (Gruppo europeo dei Liberali e Democratici) ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue sui “Preoccupanti aspetti ambientali e sanitari relativi all’obsoleto impianto siderurgico in crisi denominato Ferriera di Trieste”;
Zanoni pone all’attenzione dell’organo comunitario i risultati di alcune analisi che evidenziano lo stato di degrado ambientale della zona in cui insiste lo stabilimento siderurgico;
nello specifico, si tratta dei dati raccolti nel 2007 dal CIGRA (Centro Interdipartimentale di Gestione e Recupero Ambientale) dell’Università degli Studi di Trieste su richiesta della Procura della Repubblica, di un’indagine epidemiologica dell’ASS (l’Azienda per i Servizi Sanitari) n. 1 di Trieste resa nota nel 2013, anche in questo caso su incarico dalla Procura, e di ulteriori dati ambientali pubblicati da fonti giornalistiche in relazione alle indagine della magistratura sul caso del riciclaggio delle scorie e nella gestione di due discariche abusive all’interno dello stabilimento;
in particolare, secondo lo studio del CIGRA nella zona di Servola preoccupano i valori di benzo(a)pirene, in media pari a 21 ng/m3 (con picco a 90 ng/m3), a fronte del limite di 1 ng/m3 imposto dalla direttiva 2004/107/CE su alcune sostanze chimiche. Anche le concentrazioni di PM10 sono sistematicamente superiori al limite di 50 µg/m3, stabilito dalla “direttiva aria” 2008/50/CE, e anche il PM2,5 supera i valori limite; l’indagine epidemiologica dell’ASS, invece, ha accertato un drammatico collegamento tra l’impianto e lo sviluppo di neoplasie nei suoi ex dipendenti: il rischio di insorgenza di tumore ai bronchi o ai polmoni negli operai della Ferriera di Trieste è più alto del 50% rispetto al resto della popolazione. Dal 1974 al 1994, infatti, si sono verificati quasi 300 casi su un campione di 2.142 dipendenti; l’europarlamentare ha concluso il proprio atto di sindacato ispettivo chiedendo alla Commissione Ue interventi urgenti a favore della popolazione locale e come il Piano strategico finalizzato a preservare la competitività della siderurgia nell’Unione europea – presentato l’11 giugno 2013 – coinvolgerà la Ferriera di Servola, commissariata per stato d’insolvenza dal 21 dicembre 2012;
il 30 agosto c. a. il vicepresidente della Commissione Ue nonché commissario all’Industria e imprenditoria, Antonio Tajani, ha risposto all’interrogazione di Zanoni facendo presente che la “Commissione non era a conoscenza dell’indagine epidemiologica condotta dalle autorità sanitarie locali di Trieste in merito a casi di cancro tra gli ex dipendenti della Ferriera di Trieste”; “Per la protezione dei lavoratori esposti a sostanze chimiche in generale e a sostanze cancerogene e mutagene in particolare – si legge nella risposta – esiste un’ampia legislazione dell’Ue. Tuttavia, l’applicazione delle disposizioni nazionali comprese le misure in materia di valutazione del rischio e di gestione del rischio rientrano nelle responsabilità delle autorità nazionali”; il vicepresidente Tajani, inoltre, ha sostenuto che “la legislazione dell’Ue non prescrive nessuna indagine epidemiologica tra la popolazione che vive vicino a un impianto siderurgico. Pertanto, una decisione a tal fine rientra nelle responsabilità delle autorità competenti dello Stato membro”; infine, il commissario Ue ha fatto presente che l’organo comunitario è consapevole delle implicazioni sanitarie e ambientali di certe industrie siderurgiche in Europa e il Piano d’azione Ue affronta gli aspetti della produzione economica, dei requisiti occupazionali e delle problematiche ambientali con un approccio omnicomprensivo;
il 13 settembre c.a. i consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia del Movimento 5 Stelle Andrea Ussai, Elena Bianchi, Ilaria Dal Zovo, Eleonora Frattolin e Cristian Sergo hanno presentato un’interrogazione scritta, indirizzata all’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, per sapere se la Giunta sia entrata in possesso dei risultati dello studio triennale, svolto dall’Osservatorio ambiente e salute FVG appositamente istituito nel 2009, sui danni alla salute riguardanti l’area industriale di Trieste
-: se il governo sia a conoscenza dei risultati dello studio svolto dall’Osservatorio ambiente e salute FVG, e in caso contrario se intenda richiederli alla Regione per renderli pubblici;
se l’esecutivo abbia intenzione, in raccordo con le autorità locali, di avviare un monitoraggio serio e costante per valutare l’impatto sanitario dell’inquinamento prodotto dallo stabilimento di Servola a tutela della popolazione e dei dipendenti.