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Tarquinia Tomba inviolata da 2700 anni

Tarquinia Tomba inviolata da 2700 anniUna scoperta archeologica veramente straordinaria quella effettuata a Tarquinia  dai ricercatori dell’Università di Torino e dalla Sovrintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria.

Si tratta di un sepolcro mai aperto dal VII secolo avanti Cristo, affrescato, con all’interno una serie di vasi, servizi per il consumo del vino, un cofanetto cilindrico in bronzo probabilmente con gioielli all’interno e un aryballos per i profumi. ma cosa ancor più eccezionale, accanto a questi reperti, la presenza di uno scheletro di un uomo, forse un principe, morto probabilmente ancora ragazzo 2.700 anni fa e sepolto a pochi passi dal Tumulo della Regina, uno dei più straordinari ipogei della Doganaccia a Tarquinia.

La tomba  appartiene al VI-VII secoli a.C., nel periodo di Tarquinio Prisco, il quinto re di Roma, etrusco di origine greca.

”Il piccolo tumulo del diametro di 6 metri con una sepoltura a camera molto interessante e intatta a doppia deposizione è stato scoperto in prossimità del tumulo della Regina – ha spiegato Russo – All’interno sono infatti stati trovati sia un elemento che ci riporta alla sfera femminile, alcune fibule o spille da donna, che un elemento che ci riporta al maschile, ovvero una punta di lancia. La cosa fondamentale è che la tomba è intatta – ha sottolineato la soprintendente – tenendo presente che questa è un’area oggetto di scavi clandestini”

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