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Medicina: uno studio italiano sulla CCSVI nella malattia di Ménière

E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica ScienceMED uno studio intitolato “Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) nella malattia di Ménière. Caso o causa?“.

Secondo alcuni ricercatori della Fondazione Don Gnocchi di Milano, la CCSVI è l’acronimo di Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale, inizialmente descritta da Paolo Zamboni per essere fortemente associata alla sclerosi multipla (SM). E’ una sindrome caratterizzata da stenosi delle vene giugulari interne (IJVs) e/o della vena azygos (AZ), con apertura di collaterali e un drenaggio insufficiente.

Il dott. Pietro Maria Bavera ha effettuato 823 esami doppler su un gruppo di controllo di 60 pazienti senza SM. Come previsto la CCSVI è stata trovata solo in pochi soggetti del gruppo di controllo, tre, due femmine e un maschio, ma tutti colpiti da improvvisa perdita dell’udito neurosensoriale (SSHL).

Successivamente, hanno riportato un caso di SSHL bilaterale con vertigini, mostrando l’evidenza del modello di CCSVI nell’esame doppler (non associato a SM). Per quanto a conoscenza degli autori, questo tipo di associazione non è mai stata riportata.

Sono stati studiati 52 pazienti affetti da disturbi cocleo-vestibolari suddivisi in due gruppi di pazienti esterni: Ménière definita unilaterale (Men): 12 soggetti (8 maschi e 4 femmine, età media anni 41,6) in base ai criteri diagnostici internazionali AOO-HNS del 1995 – No-Ménière (No-Men ): 14 soggetti (6 maschi e 8 femmine, età media anni 44,7) affetti da compromissione unilaterale cocleo-vestibolare.

Un terzo gruppo di soggetti è stato considerato come gruppo “normale”, 13 pazienti (8 femmine e 5 maschi, età media anni 45,5) affetti da Vertigine Parossistica Benigna (VPPB) con coinvolgimento cocleare.

Un flusso asimmetrico arterioso nell’arteria vertebrale (VA) o nell’arteria cocleare (CA) è stato evidenziato in 2 Men, 9 No-Men e 1 VPPB, rispettivamente 12,5 – 60,7 – e l’8,6 %. Le differenze tra Men e No-Men e tra ciascuno di questo gruppo rispetto alla VPPB erano altamente significative (p < 0,001 ). E’ stato evidenziato un flusso venoso asimmetrico nelle IJV o VV in 9 pazienti nel gruppo di Men e in 4 del No-Men e in 2 VPPB, rispettivamente il 79 – 28,5 e il 13% .

Differenze tra Men e No-Men e tra ciascuno di questo gruppo rispetto ai BBV erano altamente significative (p < 0,001).

Fonte: http://www.medimond.com/proceedings/moreinfo/20130419_index.pdf

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